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Brainbow: una tecnica affascinante

Con il termine Brainbow ci si riferisce ad una tecnica sviluppata presso i laboratori di Harvard mediante la quale è possibile visualizzare in modo univoco fino ad un centinaio di cellule diverse.
A cosa serve? Fra le possibili applicazioni quella di creare una mappa dettagliata di una rete complessa di cellule. Pensiamo ad esempio ad i neuroni e alla complessità della rete che costituiscono. Usando le tecniche standard di colorazione sarebbe possibile distinguere "solo" cellule nelle diverse fasi del differenziamento oppure tipologie cellulari diverse, come astrociti, neuroni, … . Questo è utile in molti frangenti ma rende molto difficile distinguere un neurone dall'altro.
Bene, con Brainbow (brain + raimbow) questo limite viene superato. Senza volere entrare in troppi dettagli, la colorazione specifica viene ottenuta dalla presenza contemporanea in una cellula di vettori esprimenti proteine fluorescenti di tipo diverso (verde, blu, rosso, giallo) in numero diverso e del tutto casuale. L'elevato numero di combinazioni ottenibili permette di visualizzare al microscopio a fluorescenza un insieme di cellule complesso come entità discrete.

Ecco alcune delle immagini pubblicate su sito di Cell Picture show. Altre immagini qui
Fibre muscoidi del cervelletto (®Tamily Weissman, Harvard University)

Fibre muscoidi del cervelletto (®Tamily Weissman, Harvard University)

Fibre muscoidi del cervelletto (®Tamily Weissman, Harvard University)

Per chi volesse approfondire l'argomento, ecco alcuni siti utili:

Non vi basta e volete scoprire la potenza analitica di un metodo in grado di rendere trasparente il cervello? Allora date un occhio a CLARITY, il metodo sviluppato nel laboratorio di Karl Deisseroth all'università di Stanford (---> QUI) oppure all'articolo che ho dedicato a questa tecnica sul blog (--> "Il cervello trasparente").

*** aggiornamento***
Una variante di questa tecnica attuata sul pesce zebrafish è stata pubblicata a marzo 2016 sulla rivista Developmental Cell. Dato che il bersaglio non è qui il cervello ma la pelle del pesce, la tecnica è stata ribattezzata skinbow. Metodo sostanzialmente simile, diverse cellule coinvolte.
Il pesciolino modificato visto da fuori e al microscopio. Ogni cellula è ora distinguibile da quella adiacente
(Chen-Hui Chen, Duke University)

Una sezione del pesce con evidenziate tutte le cellule cutanee
(credit: Chen et al. / Developmental Cell 2016)


A cosa serve? Zebrafish è uno dei più migliori modelli animali per lo sviluppo embrionale. La "colorazione" unica di ciascuna cellula cutanea permette di tracciare il suo sviluppo durante l'embriogenesi e il suo comportamento in seguito a lesioni di aree circoscritte. Un tale metodo permette di rendere il modello zebrafish ancora più informativo quasi come quello offerto da un altro modello (il verme C. elegans) di cui si può predire e monitorare il destino di CIASCUNA cellula del suo corpo (cosa impossibile, finora, per un animale ben più complesso come il vertebrato zebrafish).

Visualizzazione 3D dello strato esterno della cute grazie al metodo skinbow
La clip video disponibile su --> Nature (credit:  Chen et al)


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post con argomento simile: HIV, mitosi, tubulo seminifero, cellule sensoriali, immunologia, oppure clicca il tag "immagini" sulla destra.

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