E poi non si dica che l'ispettore Callaghan (anzi Callahan come da film originale) non aveva ragione a dotarsi di una Magnum per incutere terrore ad i delinquenti della San Francisco degli anni '70!
A dare ragione a dirty Harry ci pensa una ricerca molto seria pubblicata dal gruppo di Daniel Fessler, direttore del Center for Behavior, Evolution and Culture della UCLA, sull'ultimo numero di PLoS ONE. Fessler che di mestiere fa l'antropologo si è chiesto se siano validi anche nell'uomo quei meccanismi mimici che quasi ovunque nel regno animale tendono a iper-valutare, a scopo precauzionale, una minaccia. Per la serie meglio una fuga in più che una mancata.
A dare ragione a dirty Harry ci pensa una ricerca molto seria pubblicata dal gruppo di Daniel Fessler, direttore del Center for Behavior, Evolution and Culture della UCLA, sull'ultimo numero di PLoS ONE. Fessler che di mestiere fa l'antropologo si è chiesto se siano validi anche nell'uomo quei meccanismi mimici che quasi ovunque nel regno animale tendono a iper-valutare, a scopo precauzionale, una minaccia. Per la serie meglio una fuga in più che una mancata.
L'esperimento, o meglio la serie di esperimenti condotti ha mostrato che il tipo di oggetto tenuto in mano da un soggetto, nascosto ad un osservatore terzo, modifica in quest'ultimo l'immagine del possessore dell'oggetto.
Oggetti mostrati nel test (®PLoS ONE) |
Molto più semplicemente: se si mostrano prima mani che reggono n oggetti diversi (dal pennello ad una 357) e poi n uomini di dimensioni diverse l'oggetto più pericoloso sarà associato al soggetto più alto e/o muscolare. Inoltre alla richiesta di valutare l'altezza del "possessore" della mano che impugnava la pistola, una percentuale statisticamente significativa di intervistati la soprastimava. Nel caso di oggetti "innocui" invece la tendenza era di indicare altezze nella media.
Vale la pena precisare che i soggetti e le mani erano privi di segni distintivi potenzialmente in grado di fornire indizi fuorvianti, come ad esempio colore della pelle, sesso, tatuaggi, cicatrici, etc.
Questa prima serie di test sono stati condotti su 628 individui.
Vale la pena precisare che i soggetti e le mani erano privi di segni distintivi potenzialmente in grado di fornire indizi fuorvianti, come ad esempio colore della pelle, sesso, tatuaggi, cicatrici, etc.
Questa prima serie di test sono stati condotti su 628 individui.
La seconda serie di studi è stata condotta su 100 individui ed è di tipo associativo.Dopo avere mostrato tre oggetti (pistola ad acqua, pennello e coltello da cucina) si chiedeva agli intervistati di associarli liberamente ad un bambino, ad una donna oppure ad un uomo. In questo caso le risposte indicavano una associazione di tipo più funzionale che legata all'aggressività. Il pennello era associato all'uomo, il coltello alla donna e la pistola ad acqua al bambino.
Se però venivano mostrati questi stessi oggetti ma in mano maschili (test fatto su 541 persone) e veniva poi chiesto di immaginare l'altezza e la prestanza muscolare degli individui che li maneggiavano, invariabilmente il coltello veniva associato ad i maschi più grossi.
Come chi si difende cerca di trasmettere un immagine di maggiori dimensioni così chi avverte una potenziale minaccia pensa ad i peggiori fra gli avversari possibili. In assenza di "stress" invece l'associazione sarà più ragionata.
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