CC

Licenza Creative Commons
Questo opera di above the cloud è concesso sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia.
Based on a work at scienceabovetheclouds.blogspot.com.

The Copyright Laws of the United States recognizes a “fair use” of copyrighted content. Section 107 of the U.S. Copyright Act states: “Notwithstanding the provisions of sections 106 and 106A, the fair use of a copyrighted work (...) for purposes such as criticism, comment, news reporting, teaching, scholarship, or research, is not an infringement of copyright.”
Any image or video posted is used according to the fair use policy
Ogni news è tratta da articoli peer reviewed ed è contestualizzata e collegata a fonti di approfondimento. Ben difficilmente troverete quindi notizie il cui contenuto sia datato.
QUALUNQUE link in questa pagina rimanda a siti sicuri!! SEMPRE.
Volete aiutare questo blog? Cliccate sugli annnunci/prodotti Amazon (se non li vedete, disattivate l'Adblocker mettendo questo sito nella whitelist. NON ci sono pop up o script strani, SOLO Amazon). Visibili in modalità desktop! Se poi decidete di comprare libri o servizi da Amazon, meglio ;-)
Dimenticavo. Questo blog NON contiene olio di palma (è così di moda specificarlo per ogni cosa...)

Non tutti siamo uguali ... di fronte alla TBC

Il ritorno della tubercolosi nei paesi occidentali rappresenta un amaro risveglio dal convincimento comune a molti che questa fosse una malattia del passato. L'aumento del commercio dovuto alla globalizzazione, gli elevati e poco controllati flussi migratori da paesi in cui la tbc è diffusa e non ultimo la comparsa di ceppi batterici ultra-resistenti agli antibiotici, sono tutti elementi che contribuiscono alla insorgenza di un rinnovato problema sanitario.
Mycobacterium tubercolosis
Interessante quindi è la ricerca condotta congiuntamente fra gruppi di ricerca di Harvard e della Washington University in USA, del Kings College di Londra e di una unità della università di Oxford con sede in Vietnam. Il messaggio centrale del lavoro pubblicato sulla rivista Cell, è che la capacità di un organismo di affrontare il batterio è in larga parte determinata geneticamente. 
Di particolare importanza è la sequenza del gene LTA4H, gene che codifica per una proteina coinvolta nella produzione dei leucotrieni, molecole di natura lipidica, il cui ruolo è importante nel bilanciare le attività pro- e anti-infiammatorie. L'infiammazione è un meccanismo di difesa primario, veloce ma non specifico. Se assente l'organismo non ha il tempo di montare una risposta specifica (mediante gli anticorpi e cellule specializzate), se eccessiva crea danni anche irreparabili ad i tessuti sani.
Ed è nell'ambito del controllo del processo infiammatorio che le varianti scoperte del gene LTA4H, acquistano importanza. Varianti che prendono il nome di polimorfismi e non di "mutazioni" in quanto presenti nella popolazione con una frequenza  superiore all'1%, alleli quindi a diffusione rilevante. Le varianti identificate non sono silenti: causano sostituzioni aminoacidiche nella proteina LTA4H responsabili di una risposta infiammatoria rilevantemente superiore o inferiore, nei diversi casi, rispetto a quella standard.
A causa della frequenza non trascurabile di questi alleli, e a seguire del fatto che essi non siano associati a patologie, il numero di eterozigoti risultanti (normale/low, low/high, normale/high) è prevedibile.
Bene, si è visto in questo studio che alcune forme di eterozigosi (quelle con high/low) erano in grado di montare una risposta infiammatoria sufficiente, ma non troppo forte, per contenere l'infezione da micobatteri. 
Soggetti omozigoti (debole/debole o forte/forte) risultavano invece più sensibili ad infezioni di grave entità. Infatti mentre una risposta debole non è in grado di contenere il titolo batterico, una risposta eccessiva porta alla morte dei macrofagi, gli agenti cellulari in prima fila nella risposta veloce a batteri grazie alla loro attività fagocitaria, a causa del massiccio rilascio di sostanze infiammatorie. La morte dei macrofagi ha fra le conseguenze indesiderate il rilascio in circolo dei batteri fagocitati ma ancora vitali.
Ricapitolando, in base a questo effetto di vantaggio dell'eterozigote o Effetto Goldilocks (noto in topi ma molto raro in genetica umana) i soggetti portatori di una copia del gene con sequenza ad "alta attività" e di uno con sequenza a "bassa attività", risultano relativamente ben protetti dalla virulenza di ceppi batterici altamente pericolosi come quelli responsabili della tubercolosi meningea. Al contrario i soggetti con due copie ad alta o a bassa attività sono esposti a infezioni potenzialmente letali.
Questa scoperta permetterà in prospettiva di modulare l'approccio terapeutico in funzione del corredo genomico, un approccio che è alla base della farmacogenomica, una scienza che sta rivelando le sue enormi potenzialità nella drug discovery e nella terapia antitumorale.
In questo caso in particolare, le differenze nella attività della proteina LTA4H si esplicitano nel fatto che la terapia anti-infiammatoria è di beneficio solo per i pazienti la cui variante genica è ad alta attività (promuovono una eccessiva risposta infiammatoria), mentre tale terapia risulta deleteria per gli altri pazienti.
La possibilità di distinguere a priori quali siano i soggetti che meglio risponderanno alla terapia con dexametasone (anti-infiammatorio più comunemente usato) permetterà un trattamento mirato e veloce sui soggetti idonei mentre indirizzerà gli altri verso terapie sostitutive eliminando quindi gli effetti collaterali che il trattamento anti-infiammatorio avrebbe su di essi generato.

––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Post successivi sull'argomento antibiotici: 1 ; 2   

Nessun commento:

Powered By Blogger
"Un libro non merita di essere letto a 10 anni se non merita di essere letto anche a 50"
Clive S. Lewis

"Il concetto di probabilità è il più importante della scienza moderna, soprattutto perché nessuno ha la più pallida idea del suo significato"
Bertrand Russel

"La nostra conoscenza può essere solo finita, mentre la nostra ignoranza deve essere necessariamente infinita"
Karl Popper