La sonda spaziale Messenger da marzo 2011 è in orbita eccentrica, con periodo di 12 ore, attorno a Mercurio, il pianeta più interno del sistema solare.
Uno degli scopi di questa missione, lo studio del campo gravitazionale di Mercurio è stato portato a termine nei primi cinque mesi dall'entrata in orbita della sonda. I dati fino ad ora ottenuti sono stati pubblicati su Science (Maria Zuber et al. e David Smith) e sono il risultato della collaborazione fra scienziati del MIT e della NASA.
Chiaramente visibile un cratere vulcanico del diametro di 80km |
La prima parte dello studio che si è focalizzata su una serie di scansioni radio del pianeta ha mostrato che la struttura interna del pianeta differisce da quella degli altri pianeti di tipo terrestre (per dimensioni e "rocciosità", in contrasto con i la natura gassosa dei pianeti esterni giganti) del sistema solare, Venere e Marte.
I risultati indicano che la struttura di Mercurio comprende una parte esterna, la crosta, ricca di silicati sotto la quale vi è una struttura semi-solida ad alta viscosità, il mantello, a diretto contatto con un nucleo composto da strati progressivi molto ricchi di solfuro di ferro più esterno, di ferro e forse di un parte centrale solida. L'estrema ricchezza di ferro, che occupa l'85% del nucleo, permette di spiegare come mai la gravità di Mercurio sia simile a quella di Marte nonostante Mercurio sia notevolmente più piccolo.
La seconda parte dello studio ha invece sfruttato i dati ottenuti attraverso rilevazioni altimetriche laser, un lavoro che ha permesso di costruire una mappa topografica dell'emisfero nord di Mercurio. Di particolare interesse il fatto che le variazioni nell'altezza dei "rilievi" sono molto meno pronunciate di quelle osservabili su Marte (monte ….) o sulla Luna. Questo dato potrebbe essere spiegato dalla presenza di una attività tettonica, quindi rimodellante, e vulcanica (osservata) che invece è assente su Marte e la Luna.
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