(space.com) |
Ora a distanza di qualche mese sono emersi dati che, almeno per una di
queste notizie, mostrano che l'accordo nel campo è lungi dall'essere
stato raggiunto.
Più in dettaglio la notizia ora incriminata, riguarda l'osservazione di Steven Vogt della University of California Santa Barbara (UCSB). Nel 2010 pubblicò la notizia della identificazione di un pianeta attorno alla stella Gliese 581 nella costellazione della Libra, che orbitava nella zona permissiva per la presenza di acqua (Goldilocks zone). Il pianeta venne chiamato Gliese 581g.
Questo dato diede il via nei mesi successivi ad un acceso dibattito in quanto, a differenza di altri esopianeti, le prove a riguardo si rivelarono contrastanti. Precisiamo. Non è mai stata messa in dubbio l'onestà intellettuale di Vogt. Semplicemente c'è forte discordanza sull'analisi dei dati da cui è stata inferita la presenza di Gliese 581g. Vale la pena ricordare che il termine "osservare" il pianeta è una semplificazione. La presenza di uno o più pianeti al di fuori del nostro sistema si basa sulla perturbazione gravitazionale che la presenza di pianeti induce nella velocità di una stella. Tanto più grossi e vicini sono alla stella e tanto più il movimento della stella subirà una alterazione. Per semplificare ulteriormente, un ipotetico osservatore posto nel sistema Gliese avrebbe le stesse difficoltà nel dedurre la presenza di un pianeta 4 volte più grande della Terra, figuriamoci identificare la Terra od un pianeta più piccolo sebbene prossimo al Sole come Marte.
Aspettiamo quindi l'evolversi di questa querelle quando nuovi dati saranno disponibili.
Più in dettaglio la notizia ora incriminata, riguarda l'osservazione di Steven Vogt della University of California Santa Barbara (UCSB). Nel 2010 pubblicò la notizia della identificazione di un pianeta attorno alla stella Gliese 581 nella costellazione della Libra, che orbitava nella zona permissiva per la presenza di acqua (Goldilocks zone). Il pianeta venne chiamato Gliese 581g.
Questo dato diede il via nei mesi successivi ad un acceso dibattito in quanto, a differenza di altri esopianeti, le prove a riguardo si rivelarono contrastanti. Precisiamo. Non è mai stata messa in dubbio l'onestà intellettuale di Vogt. Semplicemente c'è forte discordanza sull'analisi dei dati da cui è stata inferita la presenza di Gliese 581g. Vale la pena ricordare che il termine "osservare" il pianeta è una semplificazione. La presenza di uno o più pianeti al di fuori del nostro sistema si basa sulla perturbazione gravitazionale che la presenza di pianeti induce nella velocità di una stella. Tanto più grossi e vicini sono alla stella e tanto più il movimento della stella subirà una alterazione. Per semplificare ulteriormente, un ipotetico osservatore posto nel sistema Gliese avrebbe le stesse difficoltà nel dedurre la presenza di un pianeta 4 volte più grande della Terra, figuriamoci identificare la Terra od un pianeta più piccolo sebbene prossimo al Sole come Marte.
osservatorio di Ginevra in
particolare (che nel 2007 aveva descritto la presenza dei 4 pianeti
intorno a Gliese) contestò i calcoli di Vogt affermando che non aveva
evidenze dell'esistenza del quinto pianeta, 581g. A questo seguì mesi
dopo la contro-replica di Vogt che affermava che in realtà la presenza
di 581g poteva essere dedotta dai dati svizzeri ma che loro non se
n'erano accorti.
Dopo una serie di dibattiti che non sto qui a riassumere ma che potete trovare riassunti egregiamente sul New York Times del 21 agosto nell'articolo di Dennis Overbye, il consensus
di astronomi indipendenti è (uso la terminologia scientifica non
semplificata) che 581g abbia il 4% di probabilità di essere un falso
allarme quando il valore limite comunemente accettato è l'1%. Si
aggiunge tuttavia che "il dr. Vogt ha discrete possibilità di avere
ragione" ... .
Come dire "Vogt potrebbe avere ragione, ma è molto più probabile che abbia torto".
Aspettiamo quindi l'evolversi di questa querelle quando nuovi dati saranno disponibili.
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