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Le larve di vespa crescono come piccoli Aliens. Terribili ma utili in agricoltura

La vespa non è propriamente un insetto fra i più simpatici.
Oltre alla sua propensione a pungere (senza pagare dazio con la vita, come avviene per l'ape), si aggiunge la modalità riproduttiva di una delle specie di vespa (Ampulex compressa) che usa un metodo degno di un film di fantascienza. Cosa fa di così terrificante? In parole semplici diciamo che usa lo scarafaggio (Periplaneta americana) come una incubatrice vivente per le sue uova. Non basta. Una volta nate, le larve cominceranno a nutrirsi dello scarafaggio paralizzato, grazie alle neurotossine iniettate dalla madre al momento della deposizione delle uova.
A completare il quadro la immissione, insieme alle uova, di virus (Polydnavirus) normalmente residenti nella vespa, in grado di inibire il sistema immunitario dell'ospite, facilitando così lo sviluppo delle uova.
L'incontro "fatale"... per il coleottero
®Dr. Gudrun Herzner
Non che io abbia particolare simpatia per gli scarafaggi. Quello che turba è la visione di tante piccole vespe che emergono in perfetto stile "Alien" dal corpo dell'insetto ancora vivo.
A parte la curiosa modalità riproduttiva, invero non rara negli insetti, il motivo di interesse è capire come facciano le larve di vespa a svilupparsi senza problemi all'interno di un ambiente "poco sano".
Il perché dell'attributo "poco sano" è dovuto al particolare stile di vita di questi coleotteri centrato sul nutrirsi di rifiuti organici,  che veicolano al loro interno batteri e microbi fra i più disparati. Un ottimo spazzino, fondamentale per l'equilibrio ecologico, ma ben lontano dalla culla che sceglieremmo per fare sviluppare delle uova. La domanda che nasce spontanea è allora come possano le larve nate in tale ambiente svilupparsi senza problemi.
La vespa si avvicina ad un bozzolo per depositarvi
le uova (image: JT Fowler/Science)
La risposta viene da uno studio condotto da naturalisti tedeschi, pubblicato su PNAS, che mostra come durante la crescita della larva all'interno dello scarafaggio questa si adoperi attivamente a disinfettare la propria "culla", trasudando dall'apparato boccale un cocktail di sostanze chimiche antibatteriche.
Un cocktail estremamente efficiente, in grado di bloccare la crescita di batteri estremamente virulenti come Serratia marcescens, molto comuni nei tessuti dello scarafaggio.

Pur essendo la famiglia delle vespe molto ampia (diverse migliaia di specie) al cui interno si annoverano specie specializzatesi nell'usare determinati insetti (falene, api, ...) come incubatrici (vedi sotto), poco si sapeva finora sul comportamento delle larve. Da qui l'origine dello studio.

E visto che nella scienza non si scarta nulla, chissà che dal cocktail scoperto non venga l'idea per qualche nuovo antibiotico, una necessità estremamente sentita nell'attuale farmacopea.

Per chi volesse vedere il video della larva che disinfetta il proprio ospite ...

Si diceva nei precedenti paragrafi che esistono all'interno della famiglia delle vespe, alcuni generi che sembrano provenire, come comportamento, dall'universo di Alien (o forse sarebbe meglio dire, che i gli sceneggiatori del film si sono ispirati ad esse). 
Solo nel corso dell'ultimo anno sono state identificate altre tre specie di vespe che rientrano in questa categoria. Tra questi un dottorando dell'Università di Adelaide ha scoperto una nuova specie di vespa, chiamata Xenomorph a causa sia dell'aspetto diverso da altre vespe che del suo ciclo di vita parassitario che fa pensare ad un altro ... xenomorfo.
Dolichogenidea xenomorph (image by: Erinn Fagan-Jeffries)
(image by: Erinn Fagan-Jeffries)
La nuova specie trovata in Australia, Dolichogenidea xenomorph, è una vespa parassita che per riprodursi inietta le sue uova in bruchi vivi. Le larve si svilupperanno mangiando lentamente il bruco dall'interno verso l'esterno, fino a che "esplodono" sulla superficie, proprio come i piccoli di Alien nelle sue prede umane. Il ciclo si ripete con la trasformazione delle larve in vespe adulte che cercheranno nuovi bruchi in cui deporre le loro uova. Il nome xenomorfo è dovuto al suo aspetto diverso da quello delle vespe classiche (nera e lucente).

Come spesso avviene in natura anche questi insetti, dal comportamento "discutibile", svolgono un ruolo importante nell'ecosistema, tenendo sotto controllo il numero di alcuni insetti fitofagi, dannosi per molte piante, specie in agricoltura. Non a caso queste vespe sono state introdotte in alcuni aree come alternativa ai pesticidi, in quanto selettivi e non tossici. Un trattamento che si accompagna a quello delle coccinelle, tanto belle a vedersi ma che sono ferocissimi predatori di altri insetti e come tali molto utilizzate nell'agricoltura biologica invece degli antiparassitari.

Libri consigliati per saperne di più sul variegato mondo dell'etologia.
Su temi simili ti potrebbe interessare l'articolo sulle --> formiche-zombie.

Fonti
- Larvae of the parasitoid wasp Ampulex compressa sanitize their host, the American cockroach, with a blend of antimicrobials.
Gudrun Herzner et al. - PNAS 2013 
- Wasps have injected new genes into butterflies
Science (2015)
- Three new species of Dolichogenidea Viereck (Hymenoptera, Braconidae, Microgastrinae) from Australia with exceptionally long ovipositors
EP Fagan-Jeffries et al, Journal of Hymenoptera Research (2018) 64:177-190
- DNA barcoding of microgastrine parasitoid wasps (Hymenoptera: Braconidae) using high‐throughput methods more than doubles the number of species known for Australia
EP Fagan-Jeffries et al, Molecular Ecology Resources (2018), 18(5) pp.1132-1143




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