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La tecnologia in aiuto per le Pellegrini del futuro

Come costruire, in parte, le Pellegrini o i Phelps del futuro.
In questi giorni di Olimpiadi, in cui stelle consolidate come la Pellegrini o Phelps hanno cominciato a mostrare segni di logoramento si affacciano alla ribalta nuovi campioni come la cinese Ye. Successi che tuttavia fanno sollevare dei dubbi per vari motivi: in primis il fatto che, nonostante le differenti dimensioni, la Ye vada più veloce dell'americano Lochte; inoltre, come le vicende degli atleti oltre-cortina di qualche decennio fa ci hanno insegnato, la politica sportiva di alcuni paesi ha avuto molti pochi scrupoli nel creare super-atleti letteralmente sulla loro pelle grazie ad "allevamenti" intensivi (non è refuso per allenamenti, vedi i baby-ginnasti cinesi come esempio) o i dopaggi drammatici (atleti Germania-est).
Molto meglio invece sono le innovazioni tecnologiche che permettono di massimizzare le potenzialità di ciascun atleta semplicemente studiandone la dinamica e la fisiologia.
Studi del genere sono in parte noti al grande pubblico grazie ad i costumi ultradinamici spesso mostrati. Riporto qui alcune innovazioni interessanti emerse qualche mese sul sito della  École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) risultato della collaborazione con l'Università di Losanna.
Gli scienziati ed ingegneri locali si sono prodigati nello sviluppare sistemi che permettessero di valutare al meglio le prestazioni degli atleti e di facilitare il lavoro degli allenatori permettendo loro di intervenire sulle variabili fondamentali. Un lavoro che fino ad ora ha utilizzato strumenti come le riprese video ad alta definizione.
Il prodotto della loro ricerca è un sistema chiamato Physilog III che somiglia ad un tipico costume da nuoto professionale equipaggiato però con accelerometri e giroscopi in grado di misurare tutta una serie di parametri mentre l'atleta nuota.
I sensori sono localizzati in tasche poste in posizioni strategiche, di cui quattro sono nelle braccia, uno sul dorso e due nelle gambe.
Farzin Dadashi, il ricercatore capo del progetto dice "a differenza delle riprese video che permettono di focalizzarsi su un atleta alla volta visto che l'analisi dei dati necessita di parecchi giorni, questo sistema permette di avere dati istantanei su molti atleti".
Oltre alla parte dinamica vengono analizzati anche i dati fisiologici. I parametri respiratori ad esempio vengono misurati attraverso una specie di boccaglio. Tutti questi dati nel complesso permettono di valutare l'efficienza della nuotata, intesa come energia consumata rispetto al lavoro prodotto.
In un certo senso anche questo potrebbe, da qualcuno, essere visto come doping tecnologico. In realtà è un modo per ottenere il meglio da un atleta professionista evitando di indulgere in pratiche "chimiche" loro si estremamente scorrette oltrechè pericolose per la salute, soprattutto quando sono i più indifesi cioè gli atleti più giovani ad esserne esposti.

Sull'argomento Scienza e agonismo vedi anche  "olimpiadi e scienza".

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