Il continuo flusso di dati della sonda Cassini ha fornito nuovi dati su Titano, la luna più grande di Saturno: sotto la superficie ghiacciata si trova un oceano di acqua allo stato liquido.
Secondo Paolo Tortora uno degli autori dell'articolo apparso su Science poche settimane fa, quando Titano passa molto vicino a Saturno si deforma, a causa della forza di gravità, che, in prossimità del pianeta, aumenta notevolmente. Un fenomeno alla base delle maree nel rapporto Terra-Luna ma che su Titano viene notevolmente rinforzato dalla grande massa di Saturno.
I ricercatori usano come similutidine visiva per descrivere l'azione gravitazionale di Saturno su Titano, quella di un pallone da rugby. Una forma che viene persa a favore del normale aspetto sferoide quando l'orbita si allontana dal suo punto di massima vicinanza. Se la struttura di Titano fosse rigida, l'attrazione gravitazionale di Saturno generebbe delle maree solide, o rigonfiamenti, inferiori ad un metro di altezza. Poichè i dati di Cassini indicano che le le deformazioni sono maggiori di 10 metri, ne consegue che la parte interna non è completamente solida: l'ipotesi formulata è che ci debba essere un oceano nascosto in profondità (fino a 250 km al di sotto della crosta ghiacciata).
La ricerca dell’acqua, un obiettivo a lungo perseguito dalla ricerca astronomica vicina (Luna, Marte, …) e lontana (pianeti extra-sistema solare) ha conquistato un altro tassello importante.
Secondo Paolo Tortora uno degli autori dell'articolo apparso su Science poche settimane fa, quando Titano passa molto vicino a Saturno si deforma, a causa della forza di gravità, che, in prossimità del pianeta, aumenta notevolmente. Un fenomeno alla base delle maree nel rapporto Terra-Luna ma che su Titano viene notevolmente rinforzato dalla grande massa di Saturno.
I ricercatori usano come similutidine visiva per descrivere l'azione gravitazionale di Saturno su Titano, quella di un pallone da rugby. Una forma che viene persa a favore del normale aspetto sferoide quando l'orbita si allontana dal suo punto di massima vicinanza. Se la struttura di Titano fosse rigida, l'attrazione gravitazionale di Saturno generebbe delle maree solide, o rigonfiamenti, inferiori ad un metro di altezza. Poichè i dati di Cassini indicano che le le deformazioni sono maggiori di 10 metri, ne consegue che la parte interna non è completamente solida: l'ipotesi formulata è che ci debba essere un oceano nascosto in profondità (fino a 250 km al di sotto della crosta ghiacciata).
La ricerca dell’acqua, un obiettivo a lungo perseguito dalla ricerca astronomica vicina (Luna, Marte, …) e lontana (pianeti extra-sistema solare) ha conquistato un altro tassello importante.
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