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Raffreddore e vitamina C. Serve veramente?

Un breve commento sull'articolo che compare nella versione online del Corriere, in cui vengono riportati i risultati di uno studio sulla azione anti-raffreddore della vitamina C.

L'articolo apparso sul CDS
Un articolo tutto sommato inutile per tre motivi principali. Prima di tutto la presenza di due affermazioni che si contraddicono (fa bene, non serve). Secondo perchè i dati indicano chiaramente che la protezione è assolutamente trascurabile. Terzo e non meno trascurabile perchè i dati erano noti da ... quasi 40 anni.

Perchè  ne parlo allora? Perchè riassume in se una certa difficoltà comunicativa dei media generalisti in ambito scientifico. Trattano la scienza come la politica inserendo parti antitetiche nello stesso capoverso e si dementicano di quanto scritto ieri.
Come dicevo l'articolo riassume i dati di una metanalisi (analisi epidemiologica che raggruppa studi statistici precedenti per ottenere informazioni piu' affidabili) che si pone l'obiettivo di valutare se l'incidenza del raffreddore in soggetti sottoposti a stress fisico medio-alto (dal maratoneta al giovane impegnato in attivita' sportive) variasse in relazione alla assunzione di vitamina C (acido ascorbico). Più in dettaglio si è valutato l'effetto della assunzione continuativa della vitamina, non assunta quindi alla comparsa dei primi sintomi del raffreddore.
I dati indicano che la riduzione dell'incidenza è tutto sommato limitata (in media l' 8% in meno, con picchi del 18% nei bambini) anche considerando la quantita' di vitamina C giornaliera da assumere per osservare questo effetto: 1 grammo! 
1 grammo di vitamina C è presente in quasi 3kg di arance Navel o Valencia o in meno di 2 kg di arance rosse (solo polpa). Una quantità non certo alla portata di tutti gli stomaci (e portafogli).
Certo esistono gli integratori ma … a meno che uno non abbia un raffreddore al giorno, i vantaggi protettivi ridotti pesati per i potenziali problemi legati alla ipervitaminosi da vitamina C (disturbi gastrointestinali, calcoli), evidenzia come questa terapia preventiva abbia senso (forse) solo per chi fa della attività agonistica una professione.

Aggiungo in chiosa i risultati, per me gia' sufficientemente chiari, condotti nei primi anni '70 su un campione abbastanza affidabile, i dipendenti del NIH (National Institute of Health) americano.
Questi operatori sanitari avevano accettato di assumere 1 grammo di acido ascorbico o placebo (studio in cieco) 3 volte al giorno per nove mesi. Ai primi sintomi del raffreddore ai volontari veniva data una dose addizionale (placebo o vitamina) di 3g/giorno. Su 300 volontari reclutati, 190 completarono lo studio (gli altri avevano interrotto l'assunzione per un numero di giorni complessivo superiore al mese). Di questi la maggior parte proveniva dal gruppo di controllo (trattato con il placebo), un indice forse del fatto che l'assunzione di vitamina non è sempre ben tollerata. I risultati mostrarono una capacita' "protettiva" al piu' definibile come limitata.
Niente di nuovo quindi che uno studente di farmacia o medicina non abbia studiato nei corsi base.

Tra gli aspetti positivi recentemente scoperti sulla vitamina C è che se somministrata durante la chemioterapia, aumenta l'efficacia del trattamento (vedi Vitamin C injections ease ovarian-cancer treatments, Nature 2014)


Articoli di riferimento

Ascorbic acid for the common cold. A prophylactic and therapeutic trial.
Karlowski TR, Chalmers TC, Frenkel LD, Kapikian AZ, Lewis TL, Lynch JM.
JAMA. 1975 Mar 10;231(10):1038-42

Updated Cochrane review on vitamin C and common cold
Cochrane Summaries, 2013




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