Il cavalluccio marino (genere Hippocampus) è un pesce d'acqua salata molto noto, e di successo fra i bambini, grazie alla sua particolarissima forma.
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Da un punto di vista prettamente biologico l'aspetto interessante di questo pesce non è tanto nella sua forma quanto nel fatto che in questo animale sono i maschi a portare avanti una pseudo-gravidanza (vedi sotto il motivo del termine "pseudo"). La femmina infatti deposita le uova in una fessura del maschio, posta in prossimità dell'ano, dove le uova fecondate vengono conservate fino alla schiusa.
Non si tratta ovviamente di una gestazione tipo quella dei mammiferi, ma di una modalità in cui alle uova viene dato semplicemente rifugio in attesa della schiusa. Alla nascita gli avanotti (pesci "neonati") fuoriescono dalla cavità ed iniziano una vita indipendente.
I cavallucci marini si trovano pressoché in ogni mare o oceano, escluse le zone artiche. Dalla Nova Scotia all'Uruguay nell'Atlantico, lungo tutta la costa americana del pacifico, nel mediterraneo e perfino alla foce del Tamigi.
Due maschi "gravidi" |
La cinquantina di specie conosciute sembravano fino a poco tempo fa distribuirsi in modo abbastanza uniforme nel globo tranne che nelle acque africane. Nel 2012 è stato infine identificata la prima specie "africana" al largo della costa del Senegal. Dopo la conferma da parte degli studiosi prontamente accorsi, la nuova specie ha ricevuto il nome Hippocampus algiricus.
Il video sotto allegato è di Kate West, responsabile del Progetto Seahorse e ricercatrice della Zoological Society e dell'Imperial College di Londra.
Secondo la West "Il cavalluccio marino occidentale è una delle due specie autoctone di cui si sa ancora troppo poco". Anche questa specie tuttavia corre il rischio di estinzione a causa della forte richiesta di questi pesci dalla Cina sia come componente di medicamenti (di utilità dubbia) della medicina tradizionale cinese che come cibo (foto a lato a Shanghai). Alcune stime parlano di almeno 600 mila cavallucci che vengono esportati ogni anno in direzione Cina.
Pronti per essere mangiati in Cina |
Per frenare questo sfruttamento selvaggio già dalla metà degli anni '90 è nato il Progetto Seahorse. Sensibilizzare i governi e i consumatori del rischio di cancellare una specie animale così affascinante è l'obiettivo principale del progetto.
I motivi che hanno impedito finora lo studio della specie africana sono legati alla particolarità delle acque (bassa visibilità nell'immersione e condizioni in genere non ottimali).
Si sa quindi molto poco sulle caratteristiche dell'habitat, del ciclo vitale o semplicemente della dimensione della popolazione residua del H. algiricus. Informazioni ovviamente fondamentali per la conservazione.
Articolo originale
First footage of elusive West African seahorse
Imperial College of London
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