Perchè alcuni rumori sono universalmente più fastidiosi di altri?
Pensiamo ad un coltello che incide il vetro oppure al gessetto sulla lavagna oppure … . In effetti sono molti i suoni universalmente percepiti come molesti senza una giustificazione apparente, pur non essendo cioè il fastidio legato a caratteristiche ovvie come il l'intensità sonora (misurata in decibel, la pressione dell'aria sull'orecchio interno).
Pensiamo ad un coltello che incide il vetro oppure al gessetto sulla lavagna oppure … . In effetti sono molti i suoni universalmente percepiti come molesti senza una giustificazione apparente, pur non essendo cioè il fastidio legato a caratteristiche ovvie come il l'intensità sonora (misurata in decibel, la pressione dell'aria sull'orecchio interno).
Uno studio dello University College di Londra (UCL), pubblicato su Journal of Neuroscience, ha indagato il fenomeno scoprendo un legame fra il suono e l'attività indotta nelle regioni del cervello coinvolte nella percezione del suono, e questo è ovvio, e nelle emotività.
Gli autori hanno sfruttato le tecniche di risonanza magnetica funzionale, fMRI, per indagare il legame fra suono "sgradevole" e attività cerebrale. Entrando un poco più in dettaglio, 13 volontari sono stati esposti ad una serie di suoni monitorando nel contempo la risposta cerebrale. Alcuni suoni erano piacevoli (il gorgoglio dell'acqua), altri decisamente fastidiosi (vetro graffiato). Dallo studio è emerso che i suoni generalmente percepiti come "fastidiosi" hanno una frequenza di 2-5 kHz, un intervallo al quale il nostro orecchio è particolarmente sensibile. L'orecchio umano è in grado di sentire suoni fra 20 Hz e 20 kHz.
la corteccia uditiva |
A certe frequenze sembra attivarsi una connessione fra la corteccia uditiva e l'amigdala, la regione del cervello coinvolta nelle emozioni negative. Un suono fastidioso è tale in quanto l'amigdala reagisce allo stimolo uditivo aumentando l'attività della corteccia uditiva e favorendo così l'insorgere della sensazione di fastidio.
Il dato è in se più di una semplice curiosità in quanto permetterà ora di comprendere meglio le patologie notoriamente associate ad una aumentata sensibilità ai rumori (anche a quei suoni non percepiti come fastidiosi dalla persone sane). Esempi ben noti di queste malattie comprendono l'autismo, l'emicrania, l'acufene e molti altri.
Comprendere meglio le basi neurologiche del "fastidio" acustico è il primo passo per migliorare la qualità della vita di queste persone.
Articolo di riferimento
Features versus Feelings: Dissociable Representations of the Acoustic Features and Valence of Aversive Sounds
J Neurosci. 2012 Oct 10;32(41):14184-92
Comprendere meglio le basi neurologiche del "fastidio" acustico è il primo passo per migliorare la qualità della vita di queste persone.
Articolo di riferimento
Features versus Feelings: Dissociable Representations of the Acoustic Features and Valence of Aversive Sounds
J Neurosci. 2012 Oct 10;32(41):14184-92
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