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Science from the Cloud / 3

Direttamente dal Cloud alcune notizie di scienza non note al grande pubblico  
(qui le notizie dal Cloud già pubblicate)


Ciascuna notizia ha il link al comunicato ufficiale
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Identificati nuovi materiali resistenti ai batteri
Ricercatori della University of Nottingham hanno prodotto una nuova classe di polimeri resistenti alla adesione dei batteri. Una scoperta molto interessante e che nei prossimi anni contribuirà sensibilmente alla riduzione delle infezioni ospedaliere correlate all'utilizzo di strumenti medicali invasivi.

Test sul prototipo di un occhio bionico
Una azienda australiana ha concluso con successo il primo test in uomo di un prototipo di occhio bionico contenente 24 elettrodi, Il commento del paziente su cui è stato effettuato il test è "improvvisamente ho visto un leggero lampo di luce. E' stato entusiasmante".

Dalle onde cerebrali alla sintesi vocale.
(UCLA)
©technion.il (per dettagli vedi qui)
Non si tratta semplicemente di un avanzamento di interesse solo a chi si occupa di neuroscienze. Quello che è stato fatto dai ricercatori della UCLA in collaborazione con quelli di una ditta israeliana, la Technion, è indagare se fosse possibile usare le onde cerebrali per sviluppare una nuova forma di comunicazione per pazienti paralizzati. Una situazione che al momento necessita, vedi ad esempio il sintetizzatore vocale di Stephen Hawking, di strumenti computerizzati. La speranza è che di facilitare la comunicazione intercettando il "pensiero" nel momento in cui viene formulato ma che non può essere trasmesso ad i nervi e quindi ad i muscoli preposti.


Un nuovo strumento per rimuovere i coaguli dalle arterie
(UCLA)
L'ictus è una delle principali cause di morte nel mondo occidentale. Nella pratica standard diversi sono i trattamenti che vengono usati per minimizzare i danni nel paziente ed evitare delle recidive. Fra questi abbiamo gli antiaggreganti, farmaci che mirano a prevenire la formazione di coaguli. Ricordo che circa l'87% degli ictus sono causati da coaguli di sangue che ostruiscono le arterie cerebrali.
Di particolare interesse un lavoro pubblicato su Lancet in cui sono riportati i dati dello studio clinico SOLITAIRE-Flow Restoration Device, Lo strumento utilizzato per liberare le arterie occluse in 113 pazienti, ha mostrato una efficienza nettamente superiore, e problemi di gran lunga inferiori, ad i metodi meccanici utilizzati comunemente. Non a caso lo studio clinico è stato interrotto un anno prima del previsto per dare la possibilità anche ad i pazienti trattati con le procedure standard di godere dei benefici del nuovo trattamento.


Un metodo non invasivo per la diagnosi dell'epilessia
Un team di ingegneri e ricercatori della University of Minnesota e dalla Mayo Clinic hanno messo a punto un metodo di analisi non invasivo per la diagnosi dell'epilessia, sia durante che immediatamente dopo l'attacco. Questo approccio permetterà di identificare con precisione la regione cerebrale da cui origina il "corto circuito".
L'epilessia è una malattia più diffusa di quanto si creda (circa 1% negli Stati Uniti) e sebbene più controllabile di un tempo necessita ancora di terapie risolutive.


Un "tappeto magico" per camminare
Un gruppo di ricercatori della University of Manchester ha messo a punto un "tappeto magico". Tranquilli, non si tratta di emulatori del protagonista delle 1000 e una notte. Si tratta invece di uno strumento che permette di monitore la camminata, grazie ad i molti elettrodi, e di assistere la riabilitazione di persone con problemi di deambulazione

Alla ricerca di nuovi antibiotici … sotto i ghiacci artici.
Questo è il progetto portato avanti dai ricercatori della Umeå University e della university of Tromsø. Il motivo è che in quelle zone coperte da ghiaccio e ad una certa profondità nel terreno si trovano batteri che vivono in condizioni difficilmente riproducibili in laboratorio. In particolare gli actinomiceti sono la classe di batteri più interessanti in quanto noti produttori di sostanze ad azione antibiotica. In particolare i ricercatori di Umea stanno analizzando una particolare classe di molecole ad azione neutralizzante e non battericida (e di cui non esistono analoghi commerciali). L'interesse per queste molecole deriva dal fatto che l'azione "disarmante" genera una pressione selettiva per la comparsa di batteri resistenti nettamente inferiore di quella indotta dai battericidi.

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