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Il virus H5N1 nell'anno 2012

I virus dell'influenza possono causare malanni di varia gravità, dal semplice disturbo tollerabile alle morbilità serie, anche fatali.
Questo dipende da un insieme di fattori che comprendono sia la genetica (il ceppo) virale che la genetica e/o lo stato di salute dell'individuo.

Del resto l'aspetto scientificamente affascinante di questi virus è la loro rapida adattabilità, attraverso processi mutazionali e ricombinativi, che permette l'emergere ogni anno di un ceppo sufficientemente diverso da quello dell'anno precedente. Un ceppo in grado di superare le difese immunitarie acquisite nella popolazione nel corso dell'ultima infezione.
Ogni qualvolta il processo "evolutivo" del virus fa "un salto" sostanziale emergono le cosidette pandemie. Fenomeni globali la cui aumentata morbidità deriva dal fatto che le nostre difese sono spiazzate data la sostanziale diversità epitopica del virus. Si trovano dinanzi un virus, o più specificamente dei marcatori antigenici, nuovo che se dotato di virulenza (facilità di trasmissione) sufficiente genererà un pool di infetti sufficiente per una rapida diffusione nella popolazione.
La maggiore virulenza associata alla minore efficienza nella risposta immunitaria è la causa principale dell'aumentato numero percentuale di decessi. Un numero che comprende non solo persone con pregressi problemi clinici ma anche soggetti apparentemente sani che, per motivi genetici, sono meno in grado di contrastare l'infezione. Quindi se nel primo caso i soggetti non hanno le "resistenza fisica" per permettere al proprio sistema immunitario di rispondere, nel secondo caso l'organismo può soccombere in quanto più sensibile all'attacco virale (siano i motivi immunitari o di reazioni anormali all'infezione).

Il virus influenzale H5N1 è il virus che nel 2009 ha terrorizzato, grazie anche ad i media, le popolazioni occidentali. Metto l'accento sul ruolo dei media in quanto invece di diffondere semplicemente l'invito alla cautela (il vaccino consigliato era in realtà solo per contrastare virus opportunistici) hanno seminato il panico su un virus fuori controllo che stava per invadere il mondo. Se aggiungiamo gli interessi di alcune industrie che hanno aumentato la produzione di farmaci e di disinfettanti (vi ricorda niente la pubblicità martellante di una ragazza che anche oggi dice "grazie sorellona ...") rimasti poi in magazzino dopo che il picco di panico si attenuò, vediamo facilmente come un problema serio possa essere banalizzato attraverso campagne sbagliate dei media. A furia di gridare al lupo ... .

Perchè il lupo in realtà esiste ma per il momento disdegna l'essere umano come ospite in cui riprodursi, prediligendo il suo ospite naturale cioè gli uccelli. E forse non è così invulnerabile come era stato dipinto. Almeno questo è quanto afferma Philip I. Marcus della University of Connecticut: secondo Marcus (vedi la lettera inviata a Nature Medicine) cellule umane (ma anche di altri mammiferi ed uccelli) infettate con il virus non sono resistenti al trattamento antivirale di prima linea, cioè l'interferone. Se associamo questo dato al fatto che la proteina virale NS1 (responsabile a causa di una mutazione della maggiore patogenicità del ceppo H5N1) è un bersaglio farmacologico ideale (specifico del virus) per attenuare il decorso dell'infezione, allora si capisce come invece di gridare al lupo sarebbe molto più utile studiare il virus ed imparare a combatterlo con i mezzi che la Scienza, e non i media o l'industria opportunista, forniscono.

Ulteriori informazioni sul sito del CDC e del WHO.
Casi registrati nel 2012 (®WHO)

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