Per gli esseri umani il sonno è un indicatore fondamentale sia dello stato di salute generale che dello stato di benessere percepito. Spendiamo fino a un terzo della nostra vita dormendo e, per quanto possa sembrarci improduttivo, non si tratta non di uno spreco di tempo ma di un processo regolatorio fondamentale per la nostra stessa sopravvivenza; tutti gli studi condotti sugli effetti della deprivazione del sonno sono concordi con tale affermazione anche se i motivi fisiologici del perché sia essenziale dormire non trova tutti gli studiosi d'accordo.
Dormire poco fa male non solo
perché diminuisce la resa intellettiva, la produttività e la sicurezza (leggi gli incidenti associati) ma secondo
alcuni ricercatori potrebbe avere conseguenze sul lungo periodo, come una maggiore predisposizione ad
alcune malattie neurodegenerative. Sembra infatti che il cronico deficit
di sonno faciliti l'accumulo della proteina beta-amiloide, notoriamente
associata con il morbo di Alzheimer.
E' altrettanto vero che viviamo in una società in cui la deprivazione volontaria dal sonno sta assumendo dimensioni globali e contorni sempre più preoccupanti. Sia per lo stile di vita improntato ad una socialità h24 che per la diffusione di strumenti "ritardanti" l'andare a dormire come internet, i social e i videogiochi.
A complicare ulteriormente le cose, l'utilizzo massiccio di bevande stimolanti (dal caffè agli energy drinks) e ogni tipo di strumento in grado di interferire con il nostro "ritmo circadiano" o ritmo del sonno naturale.
Un tema quello del rapporto salute-sonno di cui si occupa da anni la National Sleep Foundation che ha recentemente rilasciato le nuove linee guida, derivate dal consensus di un panel di 18 tra scienziati e ricercatori che hanno analizzato oltre 300 studi scientifici sul sonno pubblicati negli ultimi anni.
Sebbene sia ovvio, vale la pena sottolineare che le raccomandazioni redatte hanno carattere generale e devono essere pesate sulle caratteristiche individuali.
Questa la nuova versione della tabella del "sonno ideale", divisa per fascia di età:
- Neonati (0-3 mesi): 14-17 ore al giorno (in precedenza 12-18)
- Infanti (4-11 mesi): 12-15 ore (in precedenza 14-15)
- Bambini (1-2 anni): 11-14 ore (in precedenza 12-14)
- Bambini asilo (3-5): 10-13 ore (in precedenza 11-13)
- Bambini in età scolare (6-13): 9-11 ore (in precedenza 10-11)
- Adolescenti (14-17): 8-10 ore (in precedenza 8.5-9.5)
- Giovani adulti (18-25): 7-9 ore (nuova categoria di età)
- Adulti (26-64): nessun cambiamento (7-9 ore)
- Anziani (65+): 7-8 ore
All credit to: National Sleep Foundation |
Un altro grafico molto interessante è quello che mostra il ritmo sonno veglia nelle diverse fasi della vita di un individuo
Le aree ombreggiate sono quelle del sonno |
Sull'argomento "sonno e riposo" vedi anche gli articoli precedenti, "Come dormivano i Flinstones" e "Se siete dormiglioni è colpa dei geni".
Fonte
- How Much Sleep Do We Really Need?
National Sleep Foundation
Nessun commento:
Posta un commento