Quante volte siamo stati accusati di essere: dormiglioni; leoni la sera e cxxxxxi la mattina; scansafatiche; etc ?
Bene, parafrasando Jessica Rabbit che diceva "non è colpa mia, mi disegnano così" allora anche per noi vale "è colpa dei geni".
Quello che cito non è uno dei tanti articoli che appaiono sulla stampa gossipara da parrucchiere ma deriva da uno studio serio, recentemente pubblicato da un gruppo tedesco/scozzese su Molecular Psychiatry.
Il gene coinvolto si chiama ABCC9 e codifica per una proteina il cui ruolo è quello di monitorare lo stato energetico della cellula. L'importanza evolutiva di questa proteina è evidenziata dalla estrema conservazione evolutiva della stessa, caratteristica questa che permette di studiarne l'attività in uno dei modelli genetici più studiati in assoluto: il moscerino della frutta (Drosophila melanogaster).
Di questa proteina esistono nell'uomo delle varianti geniche dette polimorfismi (NON mutazioni per motivi legati sia alla frequenza nella popolazione che all'effetto non deleterio) che sono associate ad una tendenza dell'individuo a dormire, nelle giornate non lavorative, più a lungo della controparte "normale". Al momento non è chiaro se il "problema" sia in un sensore difettoso, cioè la proteina, che fa credere al corpo di dovere dormire di più per recuperare l'energia o se il fenomeno sia più complesso.
I ricercatori hanno da poco iniziato uno screening a tappeto, mediante analisi del DNA, su una popolazione più ampia, per capire meglio la biologia del sonno.
Sotto la citazione di uno dei ricercatori coinvolti.
La tendenza a dormire a lungo ha spesso caratteristiche di familiarità nonostante le differenze intrinseche legate all'età e all'attività. Altre influenze importanti derivano dal dove si vive (latitudine), stagionalità e alterazione del ritmo circadiano. Solo considerando tutti questi elementi si potrà arrivare a comprendere la relazione tra stato di salute e la modalità del sonno Jim Wilson - Royal Society University Research Fellow, Centre for Population Health Sciences
Quindi la prossima volta che fate tardi in ufficio, provate a citare questo lavoro per discolparvi.
Quale è la durata del sonno adatta per la propria fascia di età? Vedi qui.
Fonte
- A KATP channel gene effect on sleep duration: from genome-wide association studies to function in Drosophila
K V Allebrandt et al, Molecular Psychiatry 18, 122-132 (January 2013)
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