Mettiamola in altro modo.
Siamo pronti a tornare al mondo pre-antibiotico?
Mycobacterium tuberculosis |
Il fenomeno è particolarmente evidente nel caso del batterio responsabile della tubercolosi (Mycobacterium tuberculosis) di cui sono noti ceppi resistenti a tutti gli antibiotici in uso (Multidrug-resistant TB o MDR-TB).
In questi casi l'unica strada terapeutica è una degenza prolungata (non dissimile da quanto avveniva nei vecchi sanatori) e, se si è fortunati, il trattamento con farmaci ancora in fase di sperimentazione. Ricordo che in assenza di trattamento la tubercolosi uccide più del 50% dei soggetti.
Al momento in cui scrivo il trattamento d'elezione per la TBC, quando funziona, prevede un trattamento di 4 antibiotici (rifampicina, isoniazide, pirazinamide ed etambutolo) per 4 mesi e di solo rifampicina e isoniazide negli ultimi due mesi.
TBC. Da malattia curabile ed eradicabile a emergenza mondiale |
Nota. Perchè una vaccinazione sia efficace a livello della popolazione non è sufficiente che il vaccino sia disponibile a tutti ma è fondamentale combattere una attitudine sempre più frequente che vede il vaccino come un trattamento inutile e rischioso a cui esporre i propri figli (vedi le leggende metropolitane del legame autismo-vaccinazione). Un atteggiamento quest'ultimo irresponsabile e deleterio non solo per il singolo (in un certo senso accettabile) ma per la popolazione in se (inaccettabile). L'epidemiologia delle malattie infettive è molto chiara a riguardo. Un "germe" rimane un rischio reale se esiste un serbatoio naturale costituito da soggetti sensibili e/o in grado di fungere da trasportatori. Evito di inserire qui troppe formule; è sufficiente ricordare che esiste un rapporto tra sensibili e resistenti, diverso nei diversi patogeni a seconda della dinamica infettiva, che permette di prevedere se una epidemia si espande, rimane latente fino alla comparsa di nuovi soggetti sensibili oppure si autoestingue.
Il rischio attuale di una nuova diffusione della polio (in grigio assenza di dati) Credit: Nature |
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Aggiornamento maggio 2021
In Papua Nuova Guinea prima e nelle Filippine e Malesia poi, è stata osservata una impennata di casi di polio dopo quasi 20 anni di assenza. Dall'analisi dei campioni si ritiene che l'origine del virus sia da ricercare nei vaccini basati su virus attenuati che risalenti a decine di anni fa che si sono trasmessi in modo asintomatico tra vari individui con sistema immunitario non efficiente, accumulando con il tempo retromutazioni che hanno reso il virus nuovamente patogeno. Questo tipo di vaccino ha un suo senso intrinseco sebbene non sia più usato nei paesi sviluppati in quanto ha doppia valenza: fortemente immunogeno (capace di conferire protezione permanente) e in grado di favorire una immunizzazione passiva in chi non ha ricevuto il vaccino (dalla trasmissione del virus attenuato tra soggetti) che è fondamentale in tutti quei paesi in cui vaccinare l'intera popolazione è impossibile (spesso perché proibito da leader religiosi).
Ecco perché il costo beneficio di questo vaccino intrinsecamente dotato di un fattore di rischio rimane nettamente positivo: il numero di persone che non si sono ammalate in 20 anni (usando l'altro vaccino a parità di copertura il numero di casi sarebbe stato ben maggiore) rispetto ai casi attuali che potranno essere contenuti vaccinando in modo mirato le popolazioni nelle aree colpite.
Fonti
- Antibiotic resistance—the need for global solutions
The Lancet, novembre 2013
- World Health Organization (OMS/WHO)
- Global tuberculosis report 2013 (WHO)
- Polio risk looms over Europe
Nature 502, 601–602 (31 October 2013)
- Will Syrian Polio Spread to Europe?
Newsweek 8 Novembre
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