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prodotti per l'igiene: quando anche le multinazionali si preoccupano

Shampoo, deodoranti, lozioni, creme, … ma quanti sono i prodotti per la cura della persona che sono parte della nostra routine? Su questo argomento ragiona Melissa Beattie-Moss della University of Pennsylvania, che sottolinea come la Johnson & Johnson abbia deciso spontaneamente di rimuovere entro il 2015 dai suoi prodotti in vendita in USA, un numero cospicuo di prodotti potenzialmente (sebbene date le dosi sia improbabile) dannosi.

Come dicevo sopra questa mossa non è il risultato della pressione della opinione pubblica americana, in larga parte ignara della presenza di tali sostanze, e difficilmente attribuibile a motivazioni etiche (per carità, sicuramente presenti in molti dirigenti). Molto più probabile che si tratti di una mossa preventiva per evitare contestazioni future.
Quali sono le sostanze incriminate? Ad esempio parabeni, ftalati e formaldeide. Quest'ultima molecola, presente nello shampoo-icona della J&J (quello per bambini), è entrata sotto i riflettori delle autorità di controllo in seguito ad uno studio collaterale del National Cancer Institute, conseguente alla massiccia contaminazione dei containers forniti agli sfollati per l'uragano Katrina. Dai dati ottenuti la formaldeide venne scientificamente associata ad un aumentato rischio di tumore del sangue e linfatico, quindi inserita nella lista di monitoraggio. Da qui la decisione della J&J di rimuovere da subito eventuali elementi di contestazione.
Come affermato da Miriam Freedman, professore di chimica alla Penn State, "la formaldeide non è inserita nella lista dei componenti dello shampoo in quanto pur presente, tecnicamente non c'è. E' un prodotto di degradazione di altri ingredienti".
Difficile tuttavia dire se la presenza della formaldeide in questi prodotti possa in qualche modo causare problemi di salute. Innanzitutto dipende dalla quantità che in questo caso dipende a sua volta da un processo terzo, la degradazione. Inoltre quando si parla di tossicità diversi sono i livelli in cui può espletarsi. Una tossicità acuta è limitata nel tempo e può essere fatale (ad esempio l'avvelenamento da funghi). Al contrario una tossicità cronica può agire sul sistema  nervoso o sul sistema immunitario o su quello endocrino con una azione a breve apparentemente nulla che si palesa sul lungo periodo. Un problema questo vero per alcune tossine ma non per altre che, sotto un certo dosaggio, sono totalmente innocue (l'organismo è in grado di neutralizzarle).

La Food and Drug Administration (FDA) non è inerte e tiene sotto controllo l'industria della bellezza, una industria il cui fatturato è di circa 50 miliardi di dollari. Un controllo tuttavia nettamente meno incisivo di quello che si applica alle industrie farmaceutiche (per farmaci e/o strumenti medicali).
Con l'eccezione dei coloranti, gli ingredienti nei cosmetici non devono essere approvati dalla FDA.
Alle aziende si richiede di sottoporre volontariamente i documenti sui componenti usati. Per questo motivo nel 2011 su pressione di gruppi di tutela dei consumatori è stato preparato un documento in discussione al Congresso americano chiamato Safe Cosmetics Act, che dovrebbe portare ad una legge che abiliti la FDA a ritirare i prodotti sospetti e di imporre nuove ricerche per definire i livelli di massima esposizione consentiti.
Questa la norma che appare ora  sul sito della FDA:
"FDA's legal authority over cosmetics is different from other products regulated by the agency, such as drugs, biologics, and medical devices. Cosmetic products and ingredients are not subject to FDA premarket approval authority, with the exception of color additives. However, FDA may pursue enforcement action against violative products, or against firms or individuals who violate the law." 


Una precisazione su un concetto che per molti purtroppo continua a non essere ovvio. Il punto NON è distinguere fra prodotti naturali e sintetici. Molti prodotti naturali sono non solo tossici acutamente ma anche cancerogeni. E viceversa, i prodotti sintetici sono generalmente meglio studiati e testati in quanto si è meno mentalmente legati al concetto di naturalità. Ad esempio la formaldeide è un prodotto che si forma sia in natura che per per sintesi chimica; i metalli come il piombo sono del tutto naturali; etc .

Quindi una rinnovata attenzione a quello che usiamo per la cura è fondamentale.

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