L'acqua non potabile (quando pure l'acqua è presente) pone un grave problema di salute pubblica per milioni di persone in tutto il mondo.
E non mi riferisco solo alle popolazioni che vivono in aree arretrate o in cui le infrastrutture sono inesistenti come ben si evince dai problemi legati alla siccità (e in un certo senso alla domanda ben maggiore all'offerta possibile di acqua) in California. Un problema che fa prevedere per il futuro il ricorso al riutilizzo delle acque reflue dopo opportuno trattamento.
Purificare l'acqua fino a renderla potabile è un processo costoso ed è per tale ragione che lo studio di metodi alternativi di trattamento è un'area di interesse primario. Tra le innovazioni emerse recentemente quella pubblicata da un team dell'università della Virginia, si contraddistingue per semplicità.
Credit: Beeta Ehdaie et al |
Questi dispositivi sono relativamente economici e facili da produrre dato che la materia prima necessaria è segatura, argilla, e nitrato d'argento. Il problema che impone nuovi studi è che la composizione argillosa può influenzare le proprietà della tavoletta, variandone l'efficacia.
Chiaramente il metodo è indicato per trattamenti di acque inquinate biologicamente e non da residui industriali come metalli pesanti, etc.
Per queste ultime i centri di trattamento a valle delle industrie o, meglio ancora, prima del rilascio è l'unico approccio possibile.
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Fonte
- Porous Ceramic Tablet Embedded with Silver Nanopatches for Low-Cost Point-of-Use Water Purification.
Beeta Ehdaie et al (2014) Environ. Sci. Technol. 10.1021/es503534c
Beeta Ehdaie et al (2014) Environ. Sci. Technol. 10.1021/es503534c
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