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Supernovae e dintorni

Oggi un post riassuntivo delle ultime ricerche nel campo Supernovae. Tralascio tutti gli aspetti più conosciuti facilmente reperibili anche su wikipedia (meglio la versione inglese).
Quello che rimane della supernova SN 1604
Le stelle dotate di massa 8 maggiore di quella del Sole sono destinate ad una fine spettacolare: diventano supernovae.Negli ultimi 10 anni i sistemi di monitoraggio spaziale hanno permesso di identificare alcune varianti rare di supernove, molto più luminose di quelle osservate fino ad allora.
Sul numero di Science del 24 agosto Avishay Gal-Yam del Weizmann Institute in Israele, riassume in una review questi eventi stellari "superluminosi" catalogandoli in tre classi a seconda delle caratteristiche osservazionali e fisiche.

Un altro tipo di eventi "estremi" è rappresentato dai gamma ray burst, uno dei fenomeni più frequenti (circa uno al giorno) fra quelli rilevabili dalla Terra e a più alta emissione di energia. I gamma ray burst sono, come dice il nome, lampi di raggi gamma della durata di pochi millisecondi provenienti da galassie esterne alla Via Lattea che secondo l'ipotesi corrente sono associate alla fase di collasso di una stella massiccia nel processo che origina un buco nero (sull'argomento vedi articolo successivo, qui).
Rappresentazione artistica di un GRB
(Image credit: ESO/L. Calçada)

L'energia risultante viene emessa in entrambe le direzioni dell'asse di rotazione originando così i gamma burst. Gehrels e Mészáros, sempre su Science a pagina 932, riassumono i dati relativi ottenuti con i satelliti Swift e Fermi.

Dilday e collaboratori analizzano invece il particolare tipo di supernovae (tipo Ia) usate per misurare le distanze cosmiche; si ritiene che queste supernovae siano originate dalla esplosione di una nana bianca in un sistema binario di cui l'altro partner stellare è ancora poco caratterizzato. Nell'articolo pubblicato a pagina 942, gli autori descrivono la supernova PTF 11kx ipotizzando che il partner, a lungo cercato, possa essere una gigante rossa.
Origine di una supernova di tpo Ia (®The Johns Hopkins University)

Le Pulsar sono le stelle a neutroni più facilmente rilevabili. Si tratta di stelle molto dense, rotanti e con un campo magnetico molto inteso. Lo spettro elettromagnetico generato risulta dalla superimposizione di componenti termiche e non termiche. Kargaltsev e collaboratori descrivono in modo dettagliato lo spettro di emissione (Science a pagina 946).
Questi dati sono molto importanti per la comprensione della fisica delle stelle a neutroni.
Schema di una stella a neutroni (®hyperphysics.phy-astr.gsu.edu)
 
Ogni galassia contiene al suo centro un buco nero. Di tanto in tanto (ovviamente su tempi cosmici) qualche stella "sventurata" posta in prossimità del buco nero viene catturata e distrutta dalle onde di marea (gravitazionali). Il satellite Swift fu in grado lo scorso anno di individuare uno di questi eventi. R.C. Reis a pagina 949 mostra che subito dopo l'evento distruttivo si generò un disco di accrescimento intorno al buco nero. Un evento osservato finora nei buchi neri più piccoli, generati dal collasso stellare, più che nei buchi neri massicci posti al centro della galassia

Insomma molta carne al fuoco per gli astrofisici.


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Fonti di riferimento



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