Riproduzione artistica del pianeta KIC 12557548 che vaporizza (®NASA/JPL-Caltech) |
A circa 1500 anni luce di distanza dalla Terra gli astronomi della NASA, nell'ambito del progetto Keplero, hanno identificato un pianeta grande pressapoco come Mercurio. A differenza di Mercurio però questo pianeta sta … evaporando.
Il metodo che ha permesso di effettuare questa osservazione è classico e consiste nell'analizzare la quantità di luce della stella che vediamo schermata, per unità di tempo, a causa del passaggio del pianeta.
Mentre nella maggior parte dei casi i valori sono paragonabili fra una osservazione e l'altra (ovvio visto che la massa del pianeta si suppone costante e lo stesso si può dire della luminosità della stella almeno in un dato periodo di tempo) nel caso del pianeta KIC 12557548 i dati presentavano anomalie.
Le variazioni di luminosità facevano pensare all'esistenza di una "coda" di polvere che seguiva il passaggio del pianeta di fronte (rispetto al nostro punto di osservazione) alla stella. E le variazioni di luminosità in coincidenza con questa coda variavano ad ogni passaggio.
Questi dati fanno ritenere agli astronomi che il pianeta sia così caldo che le rocce vaporizzano perdendo materia nello spazio. In linea molto approssimativa è quello che avviene nelle comete, anche in queste è il ghiaccio a sublimare, strappato poi via dalla superficie dall'azione del vento solare.
Le temperature sulla superficie del pianeta nella parte esposta alla stella è di circa 1800 gradi, una stima derivante dai valori minimi perchè la roccia fonda. L'ipotesi testata mediante simulazioni al computer ha riprodotto i dati di variazioni di luminosità, confermando così la teoria.
Ogni secondo che passa il pianeta perde nello spazio l'equivalente di 100 mila tonnellate di materia. A questo ritmo si volatilizzerà completamente in 100 milioni di anni (un niente in termini di vita di una stella).
Il metodo che ha permesso di effettuare questa osservazione è classico e consiste nell'analizzare la quantità di luce della stella che vediamo schermata, per unità di tempo, a causa del passaggio del pianeta.
Mentre nella maggior parte dei casi i valori sono paragonabili fra una osservazione e l'altra (ovvio visto che la massa del pianeta si suppone costante e lo stesso si può dire della luminosità della stella almeno in un dato periodo di tempo) nel caso del pianeta KIC 12557548 i dati presentavano anomalie.
Le variazioni di luminosità facevano pensare all'esistenza di una "coda" di polvere che seguiva il passaggio del pianeta di fronte (rispetto al nostro punto di osservazione) alla stella. E le variazioni di luminosità in coincidenza con questa coda variavano ad ogni passaggio.
Questi dati fanno ritenere agli astronomi che il pianeta sia così caldo che le rocce vaporizzano perdendo materia nello spazio. In linea molto approssimativa è quello che avviene nelle comete, anche in queste è il ghiaccio a sublimare, strappato poi via dalla superficie dall'azione del vento solare.
Le temperature sulla superficie del pianeta nella parte esposta alla stella è di circa 1800 gradi, una stima derivante dai valori minimi perchè la roccia fonda. L'ipotesi testata mediante simulazioni al computer ha riprodotto i dati di variazioni di luminosità, confermando così la teoria.
Ogni secondo che passa il pianeta perde nello spazio l'equivalente di 100 mila tonnellate di materia. A questo ritmo si volatilizzerà completamente in 100 milioni di anni (un niente in termini di vita di una stella).
Per articoli più recenti derivanti dalle osservazioni dell'osservatorio Keplero vedi:
un sistema planetario sbilanciato, qui;
un pianeta infernalmente caldo, qui
Link utili
- NASA’s Kepler Detects Potential Evaporating Planet Candidate (link al sito news della NASA)
- Progetto Keplero (link)
- MIT (link)
- Per articoli in questo blog sul tema, clicca sul tag esopianeti o qui.
- Per articoli sui dati originati dal satellite Keplero, inserisci "keplero" nel box di ricerca in alto a destra
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