Cromosoma X e Y |
Tutti noi sappiamo che il corredo cromosomico nell'ambito dei mammiferi si differenzia nei maschi e nelle femmine per la presenza di un diverso numero nei cosiddetti cromosomi sessuali: uno o due cromosomi X; presenza/assenza del cromosoma Y. Se si associa a questa nozione il fatto che noi tutti possediamo due copie per ciascuno degli altri cromosomi (detti autosomi) ciascuno dei quali origina da uno dei nostri genitori, si potrà facilmente comprendere come i cromosomi sessuali generino un problema compensativo: le femmine avranno due volte i geni (e quindi in teoria il doppio delle proteine da essi codificati) presenti sul cromosoma X rispetto ad i maschi; al contrario i maschi avranno una dotazione genica dimezzata rispetto a quella femminile ma anche rapportata al normale corredo autosomico, ed al contempo avranno un cromosoma tutto loro, di origine paterna (non in tutto in realtà a causa della cosiddetta regione pseudo-autosomica … ). Questo valga come semplice premessa. Tornerò in futuro con un post dedicato a parlare di quali siano i meccanismi compensativi esistenti che evitano fra le altre cose di incorrere in patologie genetiche quali la sindrome di Klinefelter, la sindrome di Turner, etc ).
Uno studio condotto presso l' "Australian National University", focalizzato sul cromosoma Y ha permesso di osservare che questo cromosoma sta … perdendo pezzi. Non parliamo ovviamente di eventi catastrofici ma di una tendenza evolutiva che come tale quindi si misura nell'arco delle centinaia di migliaia di anni. Questo fenomeno di per se è comprensibile: durante la formazione delle cellule germinali (che hanno corredo aploide) si ha l'appaiamento dei cromosomi omologhi (il cromosoma 1 materno con l'1 paterno, etc), lo scambio reciproco e bilanciato di pezzi di cromosoma ed infine la separazione di questo cromosoma "mosaico" dal suo "altro" in due cellule germinali diverse. Nei maschi ovviamente c'è un problema in più per quello che riguarda i cromosomi sessuali: c'è un cromosoma X ed un Y che NON possono (tranne in una piccola regione detta pseudo-autosomica) appaiarsi e scambiarsi dei pezzi, perchè sono diversi. A causa di questo, ogni errore che dovesse accumularsi nel cromosoma Y non potrebbe essere riparato mediante il confronto (per dirla molto banalmente) con una copia master: la perdita di pezzi (evento non infrequenti durante il complicato processo di duplicazione del DNA ogni volta che la cellula si divide) è definitiva e viene trasmessa a tutta la progenie maschile futura. Questo ovviamente fino a che non si generi una "perdita" grave che automaticamente estinguerebbe la possibilità di avere progenie fertile.
Tornando allo studio svolto dall'equipe di Paul Walters si è visto che nei marsupiali (la cui linea evolutiva si è divisa quasi dall'inizio dai mammiferi plancetali) la densità genica sul cromosoma Y è molto maggiore di quanto si ha nei mammiferi. Questo sembra indicare che, come detto sopra vi è un limite nella perdita di materiale genico tollerabile e che uno dei metodi trovati in natura per ovviare all'accorciamento fisiologico del cromosoma Y è quello di trasferire i geni importanti in altre regioni e/o compattarli nella regione rimasta.
Usando le parole dell'autore ""Men will always be men, irrespective of the size of the Y-chromosome."
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L'evoluzione dei cromosomi sessuali nelle piante qui
Uno studio condotto presso l' "Australian National University", focalizzato sul cromosoma Y ha permesso di osservare che questo cromosoma sta … perdendo pezzi. Non parliamo ovviamente di eventi catastrofici ma di una tendenza evolutiva che come tale quindi si misura nell'arco delle centinaia di migliaia di anni. Questo fenomeno di per se è comprensibile: durante la formazione delle cellule germinali (che hanno corredo aploide) si ha l'appaiamento dei cromosomi omologhi (il cromosoma 1 materno con l'1 paterno, etc), lo scambio reciproco e bilanciato di pezzi di cromosoma ed infine la separazione di questo cromosoma "mosaico" dal suo "altro" in due cellule germinali diverse. Nei maschi ovviamente c'è un problema in più per quello che riguarda i cromosomi sessuali: c'è un cromosoma X ed un Y che NON possono (tranne in una piccola regione detta pseudo-autosomica) appaiarsi e scambiarsi dei pezzi, perchè sono diversi. A causa di questo, ogni errore che dovesse accumularsi nel cromosoma Y non potrebbe essere riparato mediante il confronto (per dirla molto banalmente) con una copia master: la perdita di pezzi (evento non infrequenti durante il complicato processo di duplicazione del DNA ogni volta che la cellula si divide) è definitiva e viene trasmessa a tutta la progenie maschile futura. Questo ovviamente fino a che non si generi una "perdita" grave che automaticamente estinguerebbe la possibilità di avere progenie fertile.
Tornando allo studio svolto dall'equipe di Paul Walters si è visto che nei marsupiali (la cui linea evolutiva si è divisa quasi dall'inizio dai mammiferi plancetali) la densità genica sul cromosoma Y è molto maggiore di quanto si ha nei mammiferi. Questo sembra indicare che, come detto sopra vi è un limite nella perdita di materiale genico tollerabile e che uno dei metodi trovati in natura per ovviare all'accorciamento fisiologico del cromosoma Y è quello di trasferire i geni importanti in altre regioni e/o compattarli nella regione rimasta.
Usando le parole dell'autore ""Men will always be men, irrespective of the size of the Y-chromosome."
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