Le osservazioni di comete che passano molto vicine al Sole sono eccezionalmente difficili non solo a causa della luminosità solare ma, soprattutto, perché difficilmente sopravvivono all'irraggiamento solare abbastanza a lungo da penetrare nella corona. Un evento del genere, a parte per l'evento spettacolare in se, è di interesse scientifico in quanto fornisce informazioni sull'atmosfera e sul campo magnetico solare oltre che sulla composizione della cometa.
Un evento del genere osservato il 6 luglio 2011 dal il Solar Dynamics Observatory (SDO) ha visto la scomparsa della cometa C/2011 N3 (SOHO) all'interno della corona solare. L'osservazione, avvenuta usando cinque bande di lunghezza d'onda nell'ultravioletto estremo (EUV), è disponibile in un articolo di Schrijver e collaboratori sul numero di Science (20 Gennaio 2012).
Da questo articolo si evince che la cometa è penetrata per circa 100 mila chilometri oltre la superficie solare (ovvio che il concetto di superficie in una stella o anche in un gigante gassoso sia alquanto diverso dalla nostra idea standard), prima della scomparsa del segnale EUV.
Durante gli ultimi 10 minuti di osservazione, ed in corrispondenza dell'entrata nella corona, una quantità di materia della cometa, pari a circa 1 milione di Kg, è stato perso. Gli autori affermano che questo sia una evidenza che il nucleo si sia frammentato in una serie di frammenti, evento che ha accelerato a sua volta il processo di sublimazione dovuto all'intenso campo radiante solare.
Di elevato interesse è il video ricostruito in cui si può osservare (guardate il cerchietto subito prima dell'entrata nella corona) gli ultimi momenti prima della sublimazione della cometa.
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