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Alla scoperta dell'origine dei dingo

Il dingo australiano, al pari del licaone africano e del crisocione sudamericano, è considerato genericamente come un cugino selvatico del cane, da cui si è staccato migliaia di anni fa. Una separazione quella del dingo non completa dato che gli incroci con il cane sono possibili e danno luogo a progenie fertile, un chiaro segnale di processo di speciazione non ancora completato.
Credit: Barry Eggleton via The Guardian
I cani moderni si sono evoluti dal lupo grigio in quella che un tempo veniva definita domesticazione ma che oggi è meglio definita come auto-domesticazione cioè una selezione spontanea di varianti del lupo grigio con minor paura innata di avvicinarsi agli accampanti umani e con indice di aggressività minore (vedi articolo precedente). Delle 340 razze di cani moderne gran parte hanno una origine recente (grazie ad una selezione umana attiva), databile negli ultimi 200 anni.
La domesticazione è invece databile al neolitico, in un intervallo di tempo tra i 29 e i 14 mila anni fa. Da quel momento i nostri amici pelosi si sono adattati ad una dieta (e ad un comportamento) molto diverso da quello dei lupi.
Altre caratteristiche selezionate sono meno evidenti ma nondimeno emergono chiaramente dall'analisi del genoma dei cani. Ad esempio la duplicazione di del gene codificante per la amilasi 2B, necessario per digerire l'amido, molto evidente in molte razze canine (alcuni ne hanno più di dieci copie); un chiaro adattamento alla dieta onnivora derivante dalla coabitazione con gli umani dediti alla agricoltura e infatti il lupo e il dingo (carnivori puri) hanno una sola copia di questo gene. È interessante notare che la stessa duplicazione genica si è verificata indipendentemente in altri animali recentemente addomesticati (maiali, etc) ad indicare come la selezione la selezione da "coabitazione".
Si ritiene oggi che il dingo, l'unico cane nativo australiano, rappresenti un evento unico all'interno dell'evoluzione canina, essendo arrivato in Australia tra i 5 e gli 8 mila anni fa, quindi molto dopo l'arrivo delle tribù aborigine, avvenuto nelle primissime fasi della migrazione dei sapiens ai confini asiatici.
La mancanza di informazioni certe sulla sua origine era anche dovuto ad un genoma solo parzialmente sequenziato, un passo fondamentale questo per una analisi comparativa con il genoma del cane domestico (Canis lupus familiaris) per quantificarne la distanza evolutiva.
Un "buco informativo" ora riempito grazie allo studio pubblicato su Science Advances da un team australiano, il cui primo passo è stato proprio sequenziare il genoma del dingo, usando come riferimento di distanza evolutiva il genoma del pastore tedesco e il basenji (la prima razza di cane utilizzata per la caccia in Congo) per i cani e il lupo della Groenlandia per i lupidi.
Credit: Matt A. Field et al, Science Advances (2022)


Dall'analisi è emerso che il dingo si è distaccato dalla linea dei cani moderni prima di quanto ipotizzato, molto prima del più antico cane domesticato, il basenji. Sebbene si sia certi che non vi sia stato alcun tipo di domesticazione successiva all'arrivo in Australia, non si può escludere che questo possa essere avvenuto prima, quando ancora si trovava in Asia, in aree già popolate da umani dediti all'agricoltura.



Fonte
- The Australian dingo is an early offshoot of modern breed dogs
Matt A. Field et al, Science Advances 22 Apr 2022 • Vol 8, Issue 16



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