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Utilizzo della vitamina D in clinica. Male sicuramente non fa, ma forse serve a poco

La vitamina D figura oggi tra i trattamenti cardine per la prevenzione di fratture ossee nei soggetti con osteoporosi. Sebbene sia utilizzata anche nella prevenzione di altre patologie (da quelle cardiovascolari al cancro) la reale efficacia in queste ultime non è chiara.

Una delle ragioni è che nella complessità dell'analisi delle patologie sottostanti, dipendenti da molteplici variabili che possono mascherare o accentuare l'efficacia di un dato trattamento. L'unico modo per aggirare questi limiti sono studi retrospettivi con centinaia di migliaia di persone coinvolte (possibile in genere solo con le metanalisi, cioè analisi di studi già condotti in passato, uniti ora previa normalizzazione delle variabili annesse); un approccio in cui la metodologia statistica di analisi utilizzata assume un ruolo chiave.
Negli ultimi almeno tre studi hanno ridimensionato l'efficacia dei trattamenti preventivi con vitamina D, e qualche dubbio sorge anche sulla sua utilità generale nella prevenzione di fratture (in alcuni ambiti invece il suo utilizzo è sensato).

  • Nel 2014, una metanalisi su 107 studi precedenti relative all’efficacia della supplementazione con vitamina D non evidenziò alcun effetto significativo della SOLA vitamina D sulla densità ossea e sul rischio di fratture o cadute. Un limite dello studio era non erano stata fatta alcuna distinzione tra i vari dosaggi ma solo, aggiunta o meno di vitamina D al trattamento.
  • Uno studio più recente (2017) ha preso in esame gli studi centrati sull'effetto della supplementazione di vitamina D in ambiti non ossei. La conclusione qui l'aggiunta di vitamina D riduce la mortalità per tutte le cause del 3%, la mortalità per neoplasie del 12% e le infezioni del tratto respiratorio superiore del 12%; per contro non ha effetti sulla progressione di patologie cardiovascolari, diabete, depressione, funzione muscolare, tubercolosi e neoplasie del colon-retto. 
  • Infine nel 2018 si è analizzato l’effetto della somministrazione di vitamina D sullo stato muscolo-scheletrico, con la conclusione che non vi è alcuna efficacia sulla prevenzione di fratture o cadute e non ha alcun effetto significativo sulla densità ossea. Non sembrano esserci evidenti differenze tra alto e basso dosaggio. L'unica variabile è nella co-somministrazione di calcio che riduce il rischio fratture solo in alcuni casi ben specifici, cioè dei soggetti lungo-degenti o in case di riposo.
Tutti gli studi presenti in letteratura peraltro concordano nella sicurezza del trattamento. 
Sono in corso studi specifici con molti soggetti sia in UK (Vitamin D and Longevity - VIDAL) che in USA (VITamin D and OmegA-3 TriaL - VITAL).


E' quindi probabile che il beneficio arrecato dalla supplementazione di vitamina D sia stato sovrastimato e l’appropriatezza prescrittiva non rispettata. Per la serie bene non sembra che ne faccia in modo universale ma male non fa.
Articoli precedenti sul tema
Nota finale. Si è molto sentito parlare di ipotetici effetti preventivi o curativi della vitamina D nell'ambito di Covid19 ma ad oggi mancano riscontri clinici affidabili. L'unico studio serio condotto su pazienti ospedalizzati per forme da moderata a grave della malattia (JAMA, feb. 2021).

A giugno 2022 è apparso su NEJM uno studio molto importante che di fatto nega l'utilità del trattamento con vitamina nella prevenzione delle fratture.

Fonti
  • Theodoratou E, Tzoulaki I, et al. Vitamin D and multiple health outcomes: umbrella review of systematic reviews and meta-analyses of observational studies and randomised trials. BMJ 2014;348:g2035. CDI   
  • Autier P, Mullie P, et al. Effect of vitamin D supplementation on non-skeletal disorders: a systematic review of meta-analyses and randomised trials. Lancet Diabetes Endocrinol 2017;5:986-1004.
  • Bolland M, Grey A, et al. Effects of vitamin D supplementation on musculoskeletal health: a systematic review, meta-analysis, and trial sequential analysis. Lancet Diabetes Endocrinol 2018;6:847-58.
  • Vitamina D.  Farmacovigilanza.eu




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