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La vitamina D in gravidanza previene l'asma infantile?

L'assunzione durante la gravidanza di integratori contenenti vitamina D diminuisce il rischio di asma e infezioni delle vie respiratorie nella prole.
Questa è la conclusione a cui è giunto un team di ricercatori del King's College di Londra, riportata in un articolo sulla rivista Journal of Allergy and Clinical Immunology.
Lo studio è il frutto di una analisi condotta su donne, tra il secondo e terzo trimestre di gravidanza, randomizzate per l'assunzione di dosi di vitamina D3 (4400 unità al giorno) maggiori rispetto alla dose giornaliera oggi prescritta (400 unità).
Dall'analisi del sangue prelevato alla nascita dal cordone ombelicale sono stati ricavati i parametri della reattività immunitaria e da qui l'effetto del trattamento vitaminico "aumentato".
Alla nascita il sistema immunitario è solo parzialmente formato, un processo che terminerà solo alcuni mesi dopo con la formazione del cosiddetto sistema immunitario adattativo (--> PDF), il sistema di difesa che "impara dall'esperienza" (i microbi incontrati) e l'unico capace di affrontare sfidanti mutevoli. Nel neonato l'unico sistema immunitario "funzionante" è quello denominato innato, programmato per riconoscere "marcatori" microbici che potremmo definire "universali". L'allattamento al seno fornisce al neonato il compendio di difese (cioè gli anticorpi materni) di cui è ancora carente, una copertura immunitaria fondamentale per la tutela dell'infante dalle insidie dei microbi esterni.
L'analisi del sangue ombelicale fornisce una fotografia della funzionalità dei linfociti T e del sistema immunitario innato, da cui dipende tra l'altro la predisposizione a malattie come asma e allergie, conseguenza di una risposta anomala ed eccessiva a "comuni" allergeni ambientali.
Il polline è un prodotto stagionale presente da ben prima che il genere Homo si affacciasse sulla Terra. Tuttavia alcuni di noi mal lo tollerano considerandolo un agente anomalo che l'organismo deve combattere, una reazione "fuori contesto ed eccessiva" che spiega il malessere (stagionale o cronico) delle persone che soffrono di allergie.
Il numero di persone affette da allergie sembra essersi allargato a macchia d'olio negli ultimi anni. Sebbene la vulgata popolare additi a responsabili l'inquinamento o fenomeni correlati, l'ipotesi scientificamente più fondata è che il problema stia nell'eccessiva igienizzazione odierna che fa crescere i bambini in un ambiente "quasi" asettico privandoli degli "sparring partner" microbici fondamentali per addestrare il sistema immunitario ad autoregolarsi. Per approfondimenti vi rimando ad un precedente articolo su questo blog --> "Quando troppa igiene fa male".
I campioni del sangue ombelicale delle madri che avevano assunto dosi maggiori di vitamina D3 mostravano una risposta più efficace alla stimolazione con patogeni effettuata nei test in coltura. Di particolare interesse è l'aumentata produzione della interleuchina 17 (IL-17A), una citochina che svolge un ruolo essenziale nella automodulazione della risposta immunitaria; l'alterata autoregolazione è alla base della comparsa di allergie ed asma evidente già nei primi anni di vita.

Non si tratta di un risultato sorprendente ma finora gli indizi sulla correlazione tra vitamina D ed efficienza immunitaria venivano da studi osservazionali, che per loro natura si pongono un gradino sotto rispetto agli studi clinici. Lo studio inglese va a riempire le lacune dei precedenti studi.
Bisognerà tuttavia attendere i risultati sulla effettiva capacità protettiva contro l'asma infantile, i cui dati saranno disponibili tra alcuni anni (il tempo perché gli infanti crescano).

 Fonte
- Vitamin D supplementation during pregnancy: Effect on the neonatal immune system in a randomized controlled trial
Eve Hornsby et al, J Allergy Clin Immunol. 2017, 6749(17)30575-4


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