La resistenza agli antibiotici uccide più persone degli incidenti aerei.
Non se ne parla molto, forse perché gli influencer non lo possono vendere, non è facilmente declinabile dall'utente social "impegnato" con hashtag mainstream (#metoo, #noplastic, ...) o magari è poco utilizzabile come argomento da aperitivo.
Qualunque sia la ragione il fatto è che negli ultimi 20 anni la comparsa di batteri multiresistenti (alcuni a tutte le classi di antibiotici oggi conosciute) hanno reso concreto il rischio di tornare in un epoca, invero non molto lontana, in cui una banale ferita poteva tramutarsi in un evento fatale.
Per una volta sintetizzo il concetto citando una frase di Nicole Fisher, presidente della Health & Human Rights Strategies:
" Nei soli USA la resistenza agli antibiotici causa ogni anno 2 milioni di infezioni e 23 mila decessi, un numero di morti equivalenti alla caduta di un Boeing 747 ogni settimana." (cit. da Forbes maggio 2019)
Il numero di decessi per anno attribuibile ad antibiotici non più funzionanti (AMR) è destinato a crescere. |
Fonti
Per approfondimenti sulla diffusione dei ceppi resistenti vi rimando ad un precedente articolo (--> la minaccia dei superbatteri) o più in generale alla raccolta di articoli tematici (--> resistenza agli antibiotici)
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