*** aggiornamento dicembre 2018***
Voyager 2 è entrato nello spazio interstellare (--> astronautinews.it)
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A distanza di quasi 6 anni da quando la sonda Voyager 1 ha abbandonato il sistema solare, anche Voyager 2 si appresta a seguirne le orme varcandone i confini invisibili nel suo viaggio senza fine verso lo spazio profondo.
Clicca QUI per la visualizzazione in modalità interattiva del modello (credit: JPL/NASA) |
Curiosamente l'intervallo che separa l'uscita di Voyager 1 da quella, prossimo ventura, di Voyager 2 non sono l'ovvia conseguenza di lanci avvenuti in tempi distanti tra loro, anzi tutto il contrario. Le due sonde non solo sono state lanciate nello spazio quasi nello stesso momento (per essere precisi nell'estate del 1977 ad una settimana di distanza) ma per di più Voyager 2 è quella partita per prima.
Come facile immaginare la ragione di tale differenza temporale è la somma di diversa velocità di crociera e soprattutto di traiettorie seguite.
Per tale ragione Voyager 2 ha guadagnato sul campo i galloni di missione aerospaziale operativa più lunga.
Nessuna delle due sonde fu pensata (solo) come un messaggero "del genere umano" verso lo spazio profondo ma in primis come strumenti per lo studio di pianeti e lune del nostro sistema in un epoca (fine anni '70) in cui si stavano muovendo i primi passi verso lo spazio vicino e le informazioni su qualunque oggetto oltre Marte e Venere era più frutto di speculazioni teoriche basate sui dati, scarsi, rilevati da Terra (il telescopio Hubble era ben lontano dal venire) che di informazioni validate.
Entrambe le sonde portano a bordo i cosiddetti "Golden Record", dischi di rame placcati in oro su cui sono registrate immagini della nostra specie, suoni naturali e saluti pronunciati in 55 lingue, oltre alle istruzioni su come usarli.
In questa loro missione esplorativa e senza ritorno, le due sonde hanno esplorato tutti i pianeti esterni del nostro Sistema Solare oltre alle loro 49 lune, ai sistemi di anelli (non è solo Saturno ad averli) e ai campi magnetici planetari. Nello specifico Voyager 1 ha sorvolato Giove e Saturno mentre Voyager 2 ha aggiunto una "visita" a Urano e Nettuno. Plutone (che pianeta non è più considerato da anni, giustamente) ha dovuto attendere la missione New Horizon per essere indagato essendo fuori dalla traiettoria delle due Voyager.
Di seguito il video del N.Geographic in cui è riassunta la traiettoria delle due sonde
Se non vedi il video --> youtube
I dati inviati a Terra sono stati fondamentali per la progettazione di missioni indirizzate ai punti di interesse individuati dalle Voyager. Tra i tanti dati ottenuti cito quelli sull'atmosfera gioviana con i suoi incredibili uragani (studiati in seguito dalla sonda Juno), la scoperta di vulcani attivi sulla luna Io e di un oceano sotto la superficie ghiacciata della luna Europa (studiato poi dalle sonda Galileo e New Horizon), lo studio degli anelli di Saturno e della presenza di atmosfera sulla sua luna Titano (poi studiata dalla sonda Huygens) e infine le enormi tempeste su Nettuno e i geyser sulla sua luna Tritone.
La cosa affascinante è che a distanza di anni le sonde sono ancora operative come ha dimostrato di recente Voyager 1 che ha risposto al segnale inviato dalla Terra di accensione dei razzi spenti da 37 anni. Il segnale ci ha messo 19 ore per arrivare a destinazione ma è stato eseguito senza problemi (vedi video successivo)
Se non vedi il video -->youtube
Ad oggi Voyager 1 e 2 si trovano rispettivamente a 141 e 117 unità astronomiche (1 UA corrisponde alla distanza Sole-Terra), ossia circa 21,2 e 17,5 miliardi di chilometri, dalla Terra.
La posizione delle sonde in tempo reale. Per gli aggiornamenti vai su --> Voyager - Mission Status (all credit to NASA/JPL) |
Da quando Voyager 1 ha superato il confine del sistema i suoi sensori si sono focalizzati sull'analisi dell'intensità della radiazione cosmica e delle interazioni tra le particelle cariche di origine solare con quelle provenienti da altre stelle.
Per gli aggiornamenti vai su --> Voyager - Mission Status
(all credit to NASA/JPL)
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Salvo imprevisti, tipo scontri con mini-asteroidi, le sonde rimarranno in grado di veicolare il messaggio umano nello spazio ben oltre il 2025, data entro cui si esaurirà l'energia ottenuta dal decadimento del polonio. Secondo i calcoli attuali ci vorranno circa 40 mila anni prima che Voyager 1 si avvicini alla stella Gliese 445 e Voyager 2 a Ross 248. Serviranno (o probabilmente servirebbero) altri 296 mila anni per arrivare a Sirio, la stella più luminosa visibile ad occhio nudo dalla Terra.
Di seguito un video in cui sono raccolte alcune delle immagini inviate nel corso degli anni dalle due Voyager.
Se non vedi il video -->Youtube
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