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Cannabis e rischio sindrome bipolare nei giovani

Torniamo sul tema cannabis con uno studio pubblicato dalla università di Warwick (UK) che evidenzia una correlazione tra il suo utilizzo nella fase adolescenziale e l'aumentato rischio di sviluppare sintomi bipolari dopo alcuni anni.
credit: Bogdan via wikipedia
Tra i sintomi sviluppati vi è la ipomania, un disturbo dell'umore caratterizzato da fasi di esaltazione e riduzione del bisogno di sonno privo però della componente psicotica tipica del disturbo bipolare vero e proprio. Non di meno l'ipomania può avere un significativo impatto nella vita quotidiana specialmente in una fase della vita (sia che si stiano completando gli studi che si sia all'inizio della carriera lavorativa) in cui è importante l'autocontrollo e la capacità di pianificare.

credit: bristol.ac.uk
La correlazione è emersa dall'analisi dei dati forniti da un imponente studio epidemiologico noto come "Avon Longitudinal Study of Parents and Children" (in breve "Children of the 90s") focalizzato su 14500 famiglie nell'area di Briston. La raccolta dati, iniziata nel biennio 1990-91 su 14 mila donne  gravide, è continuata negli anni seguendo il nucleo familiare sia attraverso esami sanitari periodici che con questionari anonimizzati compilati da ciascun individuo partecipante.
Studi del genere sono una miniera di informazioni "nascoste" (sanitarie e sociali), che aspettano di essere scoperte dalle analisi retroattive alla ricerca di eventi causa-effetto.
Il lavoro del team coordinato da Daniel Smith si è focalizzato sulla ricerca di (eventuali) effetti sul medio lungo periodo dell'utilizzo di sostanze psicotrope come quelle contenute nella cannabis. Si è così scoperto che l'assunzione di cannabis 2-3 volte alla settimana durante l'adolescenza si correla alla comparsa dei sintomi dell'ipomania negli anni successivi. Non solo. I dati indicano anche l'esistenza di una relazione dose-risposta, per cui un maggiore utilizzo aumentava il rischio, anche se in misura meno marcata di quello associato alla "semplice" assunzione.

La cannabis è una delle sostanze illegali più utilizzate nei paesi occidentali, catalogata spesso come "sostanza di uso ricreativo" e ampiamente celebrata al cinema (a mia memoria praticamente ogni film di Salvatores ha personaggi che la utilizzano) e nella musica.

Se a questo si somma che circa il 9,5% della popolazione USA e il 2,6% di quella UK afferma di farne un uso abituale (un ragazzo italiano su cinque afferma di averla usata almeno una volta nell'ultimo anno) si capisce l'importanza del monitoraggio degli effetti sul medio periodo.

Il tema è alquanto complesso e non permette risposte univoche come insegna l'utilizzo "legale" della cannabis per alleviare i sintomi di alcune particolari forme di sindromi bipolari (vedi healthline.com e referenze annesse) per non parlare del suo utilizzo, anche qui legale (in molti paesi) ed etico, come sostituto degli oppiacei in alcune patologie croniche o terminali.
Il punto centrale sollevato dallo studio inglese è diverso ed è l'effetto predisponente ad alterazioni comportamentali in soggetti sani che l'abbiano assunta in modo continuativo in una fase critica dello sviluppo quale è l'adolescenza.
Articoli precedenti sul tema --> "Cannabis"

Fonte
- Cannabis Use and Hypomania in Young People: A Prospective Analysis.
Marwaha S et al, (2017) Schizophr Bull. 

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