Il miglior cane anti-esplosivi? Quello che mangia meno proteine e più grassi
Credit: Cornell University |
Secondo uno studio condotto alla Cornell University una dieta povera di proteine e ricca di grassi facilita la termoregolazione nel cane dopo l'attività fisica, evitando affaticamento, mancanza di fiato e, a seguire, aumentando la capacità di percepire odori. Quest'ultimo il motivo chiave che spiega l'interesse del dipartimento di giustizia americano a finanziare il progetto. Al momento i cani sono infatti imbattibili nella capacità di identificare esplosivi (e molto altro); e lo rimarranno ancora a lungo se una semplice calibrazione della dieta si dimostrerà in grado di aumentarne ulteriormente le capacità.
Cornell University, news
Avete un cane intelligente? Mandatelo all'università!
Credit: Yale University |
Il vostro sogno nel cassetto era quello di studiare in una delle più prestigiose (e selettive … altro che i nostri atenei dove il solo parlare di selezione è disdicevole) università americane? Ci avete provato ma avevate un punteggio sufficiente solo ad accedere ad una facoltà sperduta nel midwest? Non disperate. Potete trasferire i vostri sogni su un altro membro della famiglia. Se infatti avete un cane e pensate, come tutti i padroni, che sia intelligente e che gli manchi solo la parola, allora sappiate che l'università di Yale ha appena attivato una nuova unità di ricerca che suona come "scienze cognitive canine" (Canine Cognition Center) la quale sta reclutando cani di tutte le razze e ibridi allo scopo di studiare come e cosa "pensano".
Yale University, news
L'altruismo di alcuni uccelli
Biologicamente parlando non vi sono dubbi che il fine ultimo di ogni essere vivente sia quello di riprodursi. Una ovvietà che nasce con le primissime forme di vita (dove bastava dividersi in due) e che la riproduzione sessuata ha solo esacerbato con la necessità di trovare, almeno in alcune fasi del ciclo vitale, un partner. Qualunque organismo, sia esso un moscerino o un fisico premiato con il Nobel, privo di tale stimolo verrebbe semplicemente (o meglio la particolare combinazione genica che lo caratterizza) spazzato via alla successiva generazione. Una situazione descritta in maggior dettaglio nel celebre libro di Richard Dawkins, "Il Gene Egoista".
Sappiamo tuttavia che esistono delle "apparenti" eccezioni negli animali in cui la maggior parte degli individui sacrifica il proprio potenziale riproduttivo in favore di quello di pochi individui. Ho virgolettato "apparente" perchè in questi casi il sacrificio è fatto in favore di consanguinei (in molti casi veri e propri gemelli); questo è quanto avviene nelle società di insetti eusociali come le formiche o le api (sulla eusocialità vedi qui).
(credit: columbia.edu) |
Volendo semplificare al massimo la situazione, queste società sono molto simili ad un organismo multicellulare in cui solo alcune cellule diventano germinali (e quindi de facto trasmettono il DNA alle generazioni successive) mentre le altre costituiscono l'infrastruttura affinché questa trasmissione sia possibile. Se un'ape ha lo stesso DNA dell'ape egina, allora la personalizzazione della trasmissione del DNA viene a mancare.
Casi simili esistono anche nei vertebrati. Si è scoperto che esistono degli uccelli che scelgono di non riprodursi per fare invece da guardiani al nido di altri membri della comunità. Non membri a caso ovviamente ma individui ad essi strettamente imparentati.
Un fenomeno che non conoscevo ma che ho scoperto riguardare circa il 9 per cento delle specie di uccelli. Per altre informazioni cercare il termine "bird cooperative breeding".
Anche gli uccelli annusano il partner
La scelta del partner negli uccelli non dipende solo dalla abilità come corteggiatori o nelle caratteristiche cromatiche e fisiche del pretendente. Anche l'odore fa la sua parte sebbene in misura minore di quanto avviene nei mammiferi. In effetti non credo che nessuno di noi abbia mai sentito la frase "sembri un piccione (pollo, picchio o pinguino)" per indicare qualcuno con un fiuto sviluppato.
Petrello del Capo (credit: Samuel Blanc) |
La vista è al contrario il senso che maggiormente associamo ad un volatile, anche qui con i dovuti distinguo (dire "hai la vista di una gallina" non credo sia un complimento) e le eccezioni per quanto riguarda l'olfatto. Tra queste il Petrello azzuro, una specie della famiglia delle Procellarie che vive in Antartide, riconosce il proprio compagno/a in piena oscurità unicamente grazie all'olfatto.
Alla scarsità di studi sull'argomento sopperisce uno studio condotto da una equipe franco-svedese in cui si dimostra che nella scelta del partner riproduttivo, un ruolo importante è quello della diversità (rispetto al proprio odore). Una scelta che sembra aumentare le probabilità di una progenie con sistema immunitario efficiente.
In fondo niente di strano. L'odore emanato altro non è che un riflesso della specificità genica di un individuo, che lo posiziona come tale all'interno di una comunità.
Dallo studio emerge che il Petrello azzurro è in grado di determinare quale fra i possibili partner sarà in grado di generare progenie con il miglior repertorio immunitario.
Lund University, news
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