Il 1994 verrà a lungo ricordato come l'annus horribilis dagli abitanti del Rwanda a causa del genocidio maturato nell'ambito dello scontro tra Hutu e Tutsi.
Durante tutti i mesi del massacro la stazione radio RTLM fu l'epicentro da cui tracimava la propaganda razzista Hutu che istigava senza tanti giri di parole la violenza contro i Tutsi. Da questo elemento, che apparentemente non ha nulla a che vedere con le tematiche scientifiche qui trattate, è possibile tuttavia ricavare dati molto interessanti sulla correlazione tra ricezione della radio (a sua volta dipendente dalla geografia fisica locale) con i numeri del massacro.
In altre parole come i media possono non solo innescare ma condizionare quantitativamente gli eventi.
Lo studio è stato condotto da Yanagizawa-Drott che ha creato diversi modelli in cui la ricezione del segnale radio è stata quantificata in modo sistematico nella "terra delle mille colline" (uno dei nomi con cui si identifica il Rwanda), con una particolare attenzione ai villaggi dell'area. Dal confronto tra le mappe di copertura e i dati del casellario giudiziario locale, da cui emerge il numero di persone successivamente processato per i crimini legati al genocidio, si è scoperto che la correlazione esiste ed è chiara.
La violenza delle milizie Hutu è stata nettamente maggiore nei villaggi coperti dal segnale radio, il che indica l'effetto condizionante dei media sulle interazioni sociali e sulla violenza organizzata.
Gli autori quantificato in 51 mila il numero di vittime "aggiunte", cioè direttamente conseguenti all'avere ascoltato le trasmissioni radio.
Trasferiamo questo modello su sistemi molto meno controllabili come i social dei giorni nostri e si capirà meglio l'effetto pervasivo e condizionante della propaganda terroristica dei giorni nostri
(l'esempio forse più eclatante è quello dei manifestanti nel Mali e Niger all'indomani della strage di Parigi ma ... diretti contro i vignettisti assassinati!!! Un esempio di come si possano condizionare persone che di sicuro non avevano mai sentito parlare né del giornale satirico né del significato intrinseco del fare satira.
Fonte
- Propaganda and Conflict: Evidence from the Rwandan Genocide
David Yanagizawa-Drott The Quarterly Journal of Economics (2014) 129 (4): 1947-1994
- Propaganda, media effects and conflict: Evidence from the Rwandan genocide.
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