Una dieta ricca di vitamine nei ratti in gravidanza può alterare lo sviluppo del cervello della progenie e il loro comportamento in età adulta.
Questa la scoperta fatta da un team della università di Toronto.
Questa la scoperta fatta da un team della università di Toronto.
Lo studio è interessante in quanto sollecita domande sull'effetto delle diete e in genere sull'utilizzo di integratori vitaminici nelle categorie a rischio, cioè le donne in età fertile.
I ricercatori canadesi hanno esaminato gli effetti di una dieta arricchita con vitamina A, D, E e K durante la gravidanza correlandola alla variazione di parametri come il peso corporeo e le preferenze alimentari nella prole. I dati ottenuti hanno mostrato una scarsa correlazione con il peso corporeo e una ben più rilevante alterazione dello sviluppo cerebrale e delle preferenze alimentari. Variazioni osservabili nella alterazione del sistema dopaminergico, il sistema chiave nel comportamento "ricerca ricompensa", e in una diminuita preferenza per gli zuccheri.
L'invito ad evitare facili generalizzazioni viene da Harvey Anderson, l'autore senior dell'articolo: "se da una parte questi dati ci forniscono nuove informazioni sul ruolo delle vitamine liposolubili nello sviluppo del cervello, è importante precisare che tale sviluppo presenta delle differenze tra essere umano e ratto. E' però chiaro che questi dati ci aiutano a fare luce sull'azione delle vitamine nel cervello in via di sviluppo".
Gran parte della ricerca fatta in questo settore si è, giustamente, concentrata sull'effetto della carenza di vitamine e sulla tossicità sistemica legata ai sovradosaggi. E' la moda odierna di assumere integratori vitaminici in persone altrimenti sane ad avere sollevato la domanda sui potenziali effetti di tale assunzione nei soggetti più sensibili. Ricordiamoci infatti che sebbene le dosi raccomandate degli integratori tengano conto delle vitamine assunte con il cibo, sia naturale che addizionato artificialmente per legge (vedi le vitamine presenti nei cereali da colazione), la variabilità dei comportamenti dei consumatori non esclude che si possa eccedere nelle dosi assunte. Con effetti ignoti sui soggetti a rischio.
La ricerca futura dovrà appurare se quanto scoperto in ratti è osservabile anche nei bambini.
Fonte
- A gestational diet high in fat-soluble vitamins alters expression of genes in brain pathways and reduces sucrose preference, but not food intake, in Wistar male rat offspring
Diana Sanchez-Hernandez et al, Applied Physiology, Nutrition, and Metabolism, 2015, 40(4): 424-431
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