In un articolo tra i più letti in questo blog ("I giapponesi pensano che noi puzziamo ... e hanno ragione") concludevo la disamina fisiologica citando come test veloce ed economico (sostitutivo del test genetico) per capire se si è portatori dell'allele "puzzolente" o no, l'osservazione del proprio cerume (secco o umido).
Niente di più di una curiosità in quel caso. Uno studio recente ha invece posto le basi per l'utilizzo del cerume a fini diagnostici nell'ambito delle malattie metaboliche che si manifestano con, tra le altre cose, una iperglicemia. Un problema tanto più diffuso in un'epoca come la nostra dove obesità e eccessi alimentari (o semplicemente errata alimentazione) sono diventati comuni perfino in paesi dove la penuria di cibo era una realtà fino a pochi anni fa.
Lo studio pilota, portato avanti da ricercatori della UCL, descrive un dispositivo capace di misurare il livelli di glucosio con una affidabilità di quasi il 60% superiore rispetto alle tecniche esistenti. Vero vantaggio del dispositivo è il potere essere utilizzato a casa senza supervisione medica, una opzione che nella realtà del distanziamento sociale è qualcosa di più di un optional.
Secondo recenti stime valide su scala globale, un adulto su due affetto da diabete di tipo 2 non è ancora diagnosticato come tale; probabile che questa situazione sia peggiorata nell'ultimo anno complice il maggior tempo trascorso a casa e con esso minor moto ed eccessi alimentari.
Poiché la diagnosi di questo tipo di diabete avviene in genere dopo la comparsa di complicazioni va da sé che prima si fa la diagnosi meglio è.
Il test di routine richiede un campione di sangue e, specie quando si utilizzano strumenti basati su micro-prelievi, non è del tutto affidabile in quanto utilizza le proteine del sangue come proxy per calcolare la glicemia effettiva.
Il nuovo strumento, simile per forma ad un tampone di cotone, si basa sul prelievo di campioni di cerume dall'orecchio. È perfino dotato di un "freno" che impedisce al più distratto degli utenti di andare troppo in profondità nel canale auricolare con il rischio di danneggiare il timpano (rischio non remoto che spiega perché oramai i cotton fioc siano andati in disuso). La punta del tampone è coperta da una spugna di materiale organico imbevuta di una soluzione adatta per "catturare" il campione.
Gli strumenti per l'autoprelievo del cerume (credit: ucl.ac.uk) |
Lo studio ha coinvolto 37 partecipanti sani (non diabetici) il cui livello di glucosio è stato misurato in due fasi ad un mese di distanza. Nella prima visita il campione prelevato è stato analizzato con metodi classici mentre alla visita successiva si è usato il nuovo strumento di misurazione. In contemporanea è stato prelevato del sangue, sia in condizioni di digiuno che dopo avere assunto un pasto standardizzato secondo il protocollo, come test di riferimento.
La glicemia è stata valutata sia come glucosio libero (variabile durante la giornata) che come emoglobina glicata o HBA1C (un indicatore dei livelli di glucosio di lungo periodo). L'analisi del cerume ha mostrato una efficienza analitica del 60% superiore rispetto alla glicata nel rilevare i livelli di glicemia media del mese precedente.
Un approccio simile è stato utilizzato per misurare il cortisolo, ormone dello stress, indicatore importante per monitorare la depressione (quindi l'efficienza dei farmaci usati).
I ricercatori sono all'opera per cercare di capire se il test possa essere esteso alla rilevazione di anticorpi contro il coronavirus; queste ultime due idee saranno sviluppate dalla Trears, una società creata appositamente.
Fonte
- A Novel Earwax Method to Measure Acute and Chronic Glucose Levels
Andrés Herane-Vives et al, Diagnostics 2020, 10(12), 1069
Nessun commento:
Posta un commento