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Un sistema solare alieno ... "messo in musica"

Trappist-1 è una stella del tipo nana rossa distante 40 anni luce.
Uno come tanti, certamente, ma interessante sotto alcuni aspetti, tra cui spicca l'ospitare 7 pianeti di dimensioni e densità terrestri. Il fatto che orbitino talmente vicino alla stella, tra 10 e 150 milioni di km, da avere periodi orbitali compresi tra 1 e 18 giorni non è di suo un fatto inusuale per le nane rosse date le ridotte dimensioni e massa, e una temperatura superficiale ben inferiori a stelle di tipo solare (circa il 10% e poco meno della metà, rispettivamente). Queste caratteristiche permettono ai pianeti in orbite prossimali di non fare la fine di un pollo messo sul grill.
Tra questi, Trappist-1e sembra il più "terrestre"
Credit: NASA
Proprio questa loro longevità le aveva rese oggetti di studio preferenziali nella ricerca di civiltà aliene. Con una vita così lunga e una sorgente di energia imperitura (rispetto ai miserrimi 10 miliardi di anni di vita "utile" che ha il Sole tra la "culla" e la fase di gigante rossa) ci sarebbe tutto il tempo, stante un ambiente adatto come elementi chimici planetari, perché la vita si formi.
In verità uno dei problemi delle nane rosse è che, per quanto stabili sul lungo periodo, vanno incontro a fluttuazioni periodiche della sua attività che vanno dalla comparsa di enormi macchie stellari (capaci di abbassare del 40% l'energia emessa) a imponenti brillamenti che possono sterilizzare tutto ciò che si trova nelle vicinanze; vero anche che questa loro instabilità pare limitata al primo miliardo di anni della fase di nana rossa dopo il quale ha l'eternità a disposizione.
Esempio di brillamenti "letali" per i pianeti troppo vicini
(image credit: NASA)
Questo premesso la ragione per cui menziono oggi Trappist-1 è che data la sua "vicinanza" è stato possibile misurare i dettagli delle orbite dei singoli pianeti scoprendo così la loro sincronicità, risultato di un effetto di risonanza, simile a quanto avviene nelle lune di Giove.
Orbite in risonanza delle lune galileiane
(credit: planetary.org)


Per dare l'idea il secondo pianeta del sistema Trappist-1 completa cinque orbite nel tempo necessario al primo per farne otto, il terzo pianeta completa tre orbite per ogni cinque orbita del secondo pianeta, e il quarto pianeta fa due orbite per ogni tre orbita del terzo, etc 

Come convertire questa risonanza in un effetto facilmente percettibile anche a chi rifugge da ogni matematica? Trasformando la risonanza in musica, cosi da ottenere il primo sistema stellare "musicale". L'idea è venuta a Matt Russo, un astrofisico di professione con la passione della musica.
Se non vedi il video --> youtube.

Fonte
- Convergent Migration Renders TRAPPIST-1 Long-lived
Daniel Tamayo et al (2017) ApJL 840 L19



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