Manca poco all'arrivo del rover Perseverance su Marte (atterraggio, anzi ammartaggio previsto il 18 febbraio, QUI la pagina dedicata alla missione) e i tecnici NASA sono in trepidante lavoro per la fase finale, sempre rischiosa e non a caso definita "i 7 minuti di terrore", periodo durante il quale si perdono i contatti.
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La strumentazione montata su Perseverance (credit: NASA/JPL) |
L'evento non deve fare dimenticare il predecessore, e ancora funzionante, rover Curiosity che nei suoi 8 anni di attività, era il 6 agosto 2012 quando arrivò nel cratere Gale, ha fotografato e trivellato la superficie marziana.
8 anni equivalgono a 3000 Sol (i giorni marziani) ed è così che la NASA calcola il tempo della missione. Occasione ideale per celebrare il vecchio pioniere con alcune foto, testimonianza del suo lavoro.
Tutti noi associamo Marte al nome Pianeta Rosso per come ci appare nel cielo notturno. Una diversa prospettiva ci viene da una selezione, datata luglio 2020, dei 29 punti di trivellazione fatti da Curiosity. I sedimenti mostrano una gamma di tonalità dal rosso ocra al grigio blu, che riflettono i minerali e fluidi che hanno contribuito a formare le diverse tipologie di rocce. La limitata profondità di esplorazione (compatibile con il piccolo trapano) è stata sufficiente per superare la superficie esterna, ossidata ed esposta alle radiazioni cosmiche.
Foto del 2018. Molto attesa perché ha segnato la ripresa delle operazioni dopo tempeste di sabbia prolungate (e si sa che su Marte sono estese e durature) e un precedente problema meccanico che avevano fatto temere per il rover. Al centro dell'immagine si intravede il foro di perforazione (noto come Duluth) risalente al 2016 a cui era seguito un danno meccanico del trapano. Problema risolto da remoto dagli ingegneri del JPL che ha permesso al rover di riprendere il lavoro.
E' il 26 marzo 2019 quando Curiosity cattura questa serie di immagini dell'eclisse causata dalla luna Phobos (l'altra luna è Deimos).
Una foto già
mostrata in precedenza, cioè l'assemblaggio da 1,8 miliardi di pixel (
scaricabile --> QUI, pagina della NASA) ottenuto dall'unione di un migliaio di foto. Nella pagina linciata trovate anche la versione con il rover (se volete scaricarla ricordatevi che hanno dimensioni di vari gigabyte)
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Per l'immagine in HD cliccate alla pagina --> JPL (credit: NASA/JPL) |
Nell'estate del 2020 il team scientifico della missione ha iniziato a guidare il rover verso una nuova zona a maggiore altitudine (il Monte Sharp) per analizzare rocce ricche di minerali solfati. Destinazione importante visto che il Monte Sharp si è formato con la deposizione di strati di sedimenti ad opera dell'acqua (quando c'era) e del vento, per cui più si sale e più sono giovani le rocce. I minerali in quest'area potrebbero essersi formati nel passaggio dall'epoca umida (adatta per la formazione di minerali argillosi) a quella secca con la conseguente formazione di sali di solfato.
Di seguito alcune foto del periodo precedente la salita sui pendi del monte Sharp.xxx
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Rocce stratificate indicative di flussi di acqua (credit: NASA / JPL-Caltech / MSSS via sci-news.com) |
Nella precedente immagine siamo ancora nella parte bassa del Mt. Sharp e la foto rende molto bene la stratificazione rocciosa nell'area nota come Murray Buttes. Si tratta dei resti erosi di antica arenaria originatisi quando i venti hanno depositato sabbia durante la formazione del monte Sharp (immagine scattata a settembre 2016 = 1454mo giorno marziano della missione)
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Stesso giorno (Sol 1454) diversa vista delle Murray Buttes |
E' il Sol 2696 quando Curiosity, superato il pendio sabbioso sotto il frontone di Greenheugh, arriva su un'ampia superficie ricoperta da uno strato di arenaria. Tempo di "riposarsi" e il Sol 2729 scatta una foto adatta.
Siamo a Sol 2784 e Curiosity da uno sguardo verso l'alto per cercare Venere e la Terra.
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Ogni pixel sono 25 cm, per cui buona visuale del rover. Credit: NASA/JPL via BBC |
Questa foto è ancora più particolare in quanto presa durante il recente lockdown che ha imposto ai tecnici della NASA di lavorare da remoto.
L'immagine della fotocamera HiRISE (posta sul Mars Orbiter a 266 km di altezza) inquadra il rover e quello che sarà il teatro delle operazioni di Curiosity per i prossimi tre anni. I ricercatori si aspettano di trovare in quest'area minerali ricchi di solfati.
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Vento più sabbia uguale "dust devils" alias mulinelli (credit: NASA) |
In assenza di pioggia (da eoni assente su Marte), la polvere si accumula sulla superficie. Il riscaldamento solare del suolo è all'origine di vortici e mulinelli d'aria, spesso invisibili. Quando però questi flussi di aria incontrano una superficie sufficientemente polverosa il vortice diventa visibile come nell'immagine sopra (ottenuta dall'unione di foto scattate su un periodo di 4 minuti in data Sol 2847). Il vortice si trova ad una distanza 0,5-1 km, è largo 5 metri e alto almeno 50.
In ultimo la bella immagine panoramica a 360 gradi, assemblata da Elisabetta Bonora e Marco Faccin (sito aliveuniverse.today) usando 149 scatti fatti da Curiosity nella giornata Sol 3048.
Chiudiamo (per ora) con il percorso fatto dal piccolo rover in questi anni
Foto "cartolina" di novembre 2021
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