(Credits: NASA/JPL-Caltech/SETI Institute) |
L'immagine di Europa prima della recente rielaborazione (credit: NASA / Jet Propulsion Lab-Caltech / SETI Institute) |
Uno "stress" quello di Europa tutto sommato blando se guardiamo alla luna Io, che è l'oggetto più geologicamente attivo del sistema solare (leggasi vulcani, lava e pennacchi di vapori a base zolfo che si proiettano fino a 500km dalla superficie). Il tutto a causa sia della maggiore abbondanza di silicati (le altre lune sono più ricche di ghiaccio) che della azione mareale congiunta di Giove e delle altre lune che quando entrano in risonanza provocano forti stravolgimenti della struttura di Io.
Immagine della Chaos Transition con blocchi e creste formatesi per la fratturazione della superficie causata dalle forze mareali di Giove (Credits: NASA/JPL-Caltech/SETI Institute) |
Per altre informazioni sulla missione Clipper vi rimando ad un precedente articolo su questo blog --> "Atterrare su Europa non sarà uno scherzo"
*** Aggiornamento 11/2020 ***
Uno scenario aggiuntivo che potrebbe spiegare almeno alcuni dei pennacchi (plumes) che prorompono di tanto in tanto dalla superficie ghiacciata di Europa propone che questi possano essere originati da sacche d'acqua incorporate nel guscio ghiacciato (vale a dire dall'interno della crosta ghiacciata) piuttosto che dall'acqua spinta verso l'alto dall'oceano sottostante.
Il nuovo modello (pubblicato il 10 novembre su Geophysical Research Letters) delinea un processo per cui l'acqua arricchita di sale (una sorta di salamoia) che si muove all'interno del guscio ghiacciato della luna possa arrivare a formare sacche d'acqua a maggior concentrazione salina, pronte per essere espulse (vuoi dalla pressione del "pack", vuoi per forze mareali del pianeta).
Come originino i pennacchi non è una mera questione accademica ma definisce se vi sono o meno le condizioni per forme di vita: l'acqua proveniente dalla crosta ghiacciata è considerata meno ospitale per la vita rispetto a quella nell'oceano interno perché manca verosimilmente dell'energia (ad es. sorgenti idrotermali sul fondo oceanico) che è un ingrediente necessario per la vita. Poiché effettuare analisi o in futuro perforazioni per raggiungere l'oceano sottostante è molto complicato, avere a disposizione plumes sulla superficie che originano direttamente dall'oceano fornirebbe uno strumento già pronto all'uso. Se esistono diversi tipi di plumes allora diventa fondamentale capire quali sia quelle da studiare e quelle no per evitare falsi negativi.
E' stato grazie alle immagini raccolte dalla sonda Galileo che i ricercatori hanno potuto formulare questa ipotesi alternativa/complementare sulle plumes, come conseguenza di una serie di eventi di congelamento e pressurizzazione che danno origine al crio-vulcanismo i cui prodotti vengono poi scagliati nello spazio circostante.
L'analisi si è focalizzata su Manannán, un cratere di 29 chilometri originato da un impatto una decina di milioni di anni fa. Da simulazioni al computer si è calcolato che la collisione ha generato un enorme calore, che avrebbe prima causato lo scioglimento del ghiaccio poi risolidificato mantenendo una sacca d'acqua pressurizzata all'interno del guscio ghiacciato.
Il cratere Manannán (credit:
USGS) |
Le sacche d'acqua così formatesi potrebbero spostarsi lateralmente "lungo" la supeficie ghiacciata causando lo scioglimento delle aree che vengono in contatto, un processo che aumenta la salinità della sacca, consentendone il mantenimento allo stato liquido)
Secondo il modello, quando una di queste sacche si è venuta a trovare nel centro del cratere di Manannán, si è arrestata iniziando nel contempo a congelare; questo ha provocato un rapido incremento di pressione che è poi sfociato nell'emissione del pennacchio alto oltre 1,6 chilometri. La cicatrice dell'eruzione ricorda la forma di un ragno ed è quella fotografata dalla sonda Galileo.
Qualunque sia la conclusione (potrebbero esserci più tipi di pennacchi), i risultati suggeriscono che il guscio di ghiaccio di Europa è molto più dinamico del previsto.
Missioni come Europa Clipper aiutano hanno un ruolo chiave nel campo dell'astrobiologia, sebbene non progettate e costruite (ovvero attrezzate) per questo fine. Un progetto che dovrà essere portato avanti dalle prossime missioni.
Un video dello scorso anno prodotto da NASA/Goddard sulle plumes di Europa
- Europa Clipper
NASA
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