Non è raro nella scienza scoprire qualcosa mentre si sta cercando altro.
Possibile quando il ricercatore è una persona capace di intravvedere informazioni in quelli che a prima vista potrebbero sembrare "rumori di fondo" o anche solo dati non rilevanti per lo studio in atto.
Credit: hubblesite.org |
La scoperta di nuove 10 piccole lune in orbita attorno a Giove rientra proprio in questo ambito. Lo scopritore, Scott Sheppard, era impegnato a scrutare i confini del sistema solare alla ricerca di indizi sull'esistenza del Pianeta 9 (vedi articolo precedente --> QUI) quando si accorse che nelle fotografie scattate a tempi successivi c'erano segnali in movimento rispetto allo sfondo stellare. Dato che in quella regione di spazio stava transitando Giove, l'ipotesi ovvia era che fosse qualcuna della sue tante lune; una ipotesi confermata ma solo in parte, nel senso che il segnale non corrispondeva a nessuna delle lune conosciute. Il risultato è stata la identificazione di nuove lune (abbastanza piccole in verità, di diametro tra 1 e 3 km) che porta il totale di satelliti gioviani a 79 (Saturno segue con 62 lune note).
Una osservazione interessante quanto inattesa; le prime lune di Giove furono osservate da Galileo (satelliti medicei) e sonde recentemente inviate in loco (ad esempio Juno e Cassini) sembravano avere chiuso il tema. Ma ancora più inattesa è stata la scoperta che una di queste lune si muove in direzione contraria rispetto sia al pianeta che a tutte le altre lune.
L'immagine catturata dal telescopio Magellano (credit: solarsystem.nasa.gov) |
Questa è forse l'informazione più utile in quanto permette di ipotizzare che almeno le lune più piccole siano recenti (su scala planetaria ovviamente) e il risultato di collisioni nello spazio. Il "risultato" di queste collisioni sarebbe poi stato catturato dall'imponente gravità di Giove molto dopo che il pianeta si era formato.
Se tutte queste piccole lune si fossero formate contemporaneamente a
Giove, probabilmente sarebbero state catturate dal gas e dalla polvere
che ancora turbinavano attorno al pianeta appena nato e sarebbero state da questo inghiottite.
Una delle caratteristiche che definiscono un pianeta da un planetoide a parte la massa e forma è l'avere "ripulito" la sua orbita dai detriti. Questa assenza di "pulizia" è una delle ragioni che hanno fatto retrocedere Plutone al rango di planetoide.
L'orbita retrograda e l'inclinazione rispetto all'asse di una di queste lune è un ulteriore indizio del fatto che si tratti di un evento recente. Un orbita che prima o poi incrocerà quella di un altra luna provocandone la polverizzazione e magari qualche effetto "flipper" con altri oggetti locali. Anzi, verosimilmente queste lune sono il risultato di una precedente collisione tra lune ora non più esistenti. Non che questo provocherà alcun effetto su Giove, la cui dimensione è tale da essere indifferente a questi eventi periferici.
La luna retrograda è stata battezzata Valetudo, una dea del pantheon romano discendente da Giove (tutte le lune di Giove seguono questa nomenclatura).
Video creato dal INAF
In verde la luna in moto retrogrado (credit: carnegiescience.edu) |
Video creato dal INAF
Nel 2021 la NASA ha prodotto un video dell'avvicinamento della sonda Juno a Ganimede ottenuto dall'assemblaggio di centinaia di foto
Link originale a youtube
Articolo precedente sulla sonda Juno --> Juno è ora nell'orbita di Giove
Fonte
- Jupiter has 10 more moons we didn't know about — and they're weird
Nature / news (07/2018)
A ottobre 2021 sono stati pubblicati vari articoli, basati sui dati raccolti da Juno, con preziose informazioni sull'atmosfera dei giganti gassosi.
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