Ci voleva una novità per tornare sul tema, invero affascinante, della ricerca di esopianeti che in questo ultimo decennio ci ha regalato suggestioni prima appannaggio della fantascienza.
Abbiamo “visto” pianeti con due soli, giganti caldi (hot Jupiters), pianeti di diamanti, altri dove piove vetro fuso e pianeti oceano. (--> qui alcuni dei pianeti più bizzarri trovati finora). Tutti affascinanti ma poco attraenti come luoghi di colonizzazione, vuoi per l’essere “inferni incarnati” (data la temperatura), gassosi o con altre caratteristiche non adatte alla vita.
Qualche tempo fa quei burloni della NASA hanno immaginato locandine pubblicitarie di una futuribile agenzia di viaggi pensata per turisti spaziali (ne ho scritto in un precedente articolo --> "Agenzia di viaggio NASA").
Ma forse ora c’è qualcosa di interessante. Uno dei pianeti entrato da poco nel catalogo degli esopianeti confermati, Kepler-1649c, è roccioso, ha dimensioni terrestri, ha caratteristiche (vuoi per l’orbita, vuoi per la temperatura stimata) compatibili con la presenza di acqua allo stato liquido e cosa ancora più interessante è a "soli" 300 anni luce da noi.
NASA/Ames Research Center/Daniel Rutte |
Il pianeta ha però una particolarità che lo differenzia da noi: la stella attorno a cui orbita è una nana rossa, quindi più fredda, meno luminosa (25% in meno del Sole) e con spettro emesso virante al rosso. In particolare la loro longevità e abbondanza le rende candidati ideali per la ricerca di forme di vita (la loro "vita" media è stimata essere 1000 volte maggiore di quelle di stelle longeve come il Sole il che darebbe ad un pianeta nei dintorni, dotato di condizioni ideali, tutto il tempo per esperimenti biotici). Tuttavia pur essendo stabili hanno l’inconveniente di essere soggette a brillamenti violenti (assenti invece nelle giganti rosse che vivono molto meno). In questi sistemi stellari un pianeta "ideale" dovrebbe orbitare a distanza di sicurezza per evitare i brillamenti ma sufficientemente vicino da ricevere energia sufficiente da una stella "debole" come la nana rossa per evitare di trasformarsi in un ghiacciolo di roccia.
Nota. Così come gli organismi evolutisi sul nostro pianeta si sono adeguati al tipo di luce proveniente dal nostro Sole, una ipotetica forma di vita capace di fotosintesi su un pianeta orbitante intorno ad una nana rossa dovrà avere sviluppato "clorofille" adatte a lunghezze d'onda centrate intorno al rosso (meno energetiche). Pagina interessante sul tema --> Plants under Alien Suns. Alcuni scienziati tuttavia dubitano che la banda spettrale proveniente da queste stelle sia "energicamente" idonea a supportare la fotosintesi --> Habitable planets around red dwarf stars might not get enough photons to support plant life.
L’orbita di Kepler-1649c è molto vicina alla stella per i canoni del nostro sistema (19,5 giorni il loro “anno”) ma questo è una diretta conseguenza delle minore dimensioni e radiazioni stellari che fanno si che la zona abitabile sia molto più prossima alla stella che nel caso del sistema solare.
Visto che le nane rosse sono comuni e che in precedenza sono stati identificati altri esopianeti in questi sistemi c'è da chiedersi il perché dell'articolo dedicato a Kepler-1649c apparso qualche giorno fa su The Astrophysical Journal Letters.
Quanto sono comuni le nane rosse? (credit: spaceanswers.com) |
L'elemento chiave è che è tra i pochi pianeti identificati ad avere entrambi i requisiti minimi, cioè l’orbita nella fascia di abitabilità e una temperatura “terrestre” (leggasi non un pianeta di lava e non un freezer). Invero lo studio è del tutto preliminare in quanto mancano informazioni chiave come la presenza (e caratteristiche) dell'atmosfera e sappiamo bene dall’esempio di Venere (il gemello della Terra) quanto la sua composizione questo possa cambiare il destino di un pianeta trasformandolo in un forno corrosivo.
La relativa vicinanza a noi dovrebbe permettere di ottenere maggiori informazioni sulle caratteristiche del pianeta nel corso dei prossimi mesi.
I dati sono stati ottenuti dal telescopio orbitante Keplero sfruttando il transit method (--> Qui trovate un riassunto dei metodi in uso per la ricerca degli esopianeti ). Il numero attuale di esopianeti confermati è 4151 distribuiti su 3077 sistemi stellari. Per avere il numero aggiornato al momento in cui leggi clicca su --> exoplanetarchive - Caltech o il Exoplanet Search Program.
Fonte
- Earth-Size, Habitable Zone Planet Found Hidden in Early NASA Kepler Data
NASA
- A Habitable-zone Earth-sized Planet Rescued from False Positive Status
Andrew Vanderburg et al, (2020). The Astrophysical Journal Letters
Andrew Vanderburg et al, (2020). The Astrophysical Journal Letters
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