Superati i 700 giorni di missione del velivolo spaziale americano Boeing X-37B, in forza alla US Air Force.
Raffigurazione del Boeing X-37B (credit: NASA) |
Meglio precisare subito. Si diano pace quelli ossessionati dalla NSA (ma curiosamente indifferenti al pervasivo e reale grande fratello cinese) e dalla sorveglianza globale.
Misteriosa, nel senso che è una missione finalizzata a testare resistenza dei materiali e fattibilità dei lunghi viaggi prossimi venturi che porteranno gli umani su Marte prima e, verosimilmente, sulle lune di Giove molto più avanti.
Chiaro che quando si parla di corsa allo spazio la tutela del know-how è fondamentale soprattutto quando dall'altra parte, la Cina ha affermato chiaramente che mira ad una egemonia tecnologica e scientifica ... con buona pace dell'inutile europa ("e" minuscola") destinata a diventare un mercatino di periferia dove si piazzano i gadget e si portano le comitive in gita. Notizia recente è la probabile versione cinese del X-37B mentre sul fronte russo tutto tace (problemi di budget oppure maggior controllo della fuga di notizie?
Il Boeing X-37B ha iniziato la sua quinta e ultima missione OTV-5 (Orbital Test Vehicle 5) il 7 settembre 2017. Si tratta di una navicella spaziale riutilizzabile, che sembra una versione in miniatura del mitico Space Shuttle della NASA, pensionato troppo presto e con dubbia lungimiranza.
Oggi per mandare e riportare a Terra gli astronauti della ISS è necessario affidarsi alle vecchie Soyuz, che saranno pure affidabili per la loro "semplicità" ma che appaiono residuati dell'epoca sovietica. Fortunatamente la NASA sta programmando il suo rientro sfruttando gli investimenti e l'inventività portate avanti da aziende private con i loro razzi riciclabili come il Falcon (fatto da SpaceX) o gli Atlas (fatto dalla ULA).
Credit: Boeing (via Space.com) |
Come anticipato, della missione di X-37B si sa poco, oltre a quello diffuso ufficialmente il che non sorprende essendo una missione dell'aeronautica militare, quindi Pentagono, e non della NASA. Tra i fatti noti, l'energia propulsiva per mantenersi in orbita è unicamente di origine solare, i test condotti sul sistema propulsivo a ioni Hall-effect thruster (per conto della Aerojet Rocketdyne) e lo sviluppo di tecnologie per i veicoli spaziali riutilizzabili. Tra le strumentazioni caricate a bordo per test vi è l'Advanced Structurally Embedded Thermal Spreader (ASETS-II) il cui fine è misurare la prestazione in assenza di gravità delle condotte termiche oscillanti e di alcuni componenti elettronici (--> PDF disponibile sul sito della base Kirtland della USAF).
La durata minima prevista per questa missione è desumibile dallo storico delle precedenti missioni:
- la prima missione degli X-37B (OTV-1) risale all'aprile 2010 ed è durata 224 giorni;
- la seconda (OTV-2) iniziata a marzo 2011 è durata 468 giorni;
- la terza (OTV-3) iniziata a dicembre 2012 è stata di 675 giorni;
- infine la OTV-4 conclusasi a maggio 2017 dopo 718 giorni di volo (--> video dell'atterraggio).
Il Boeing X-37B al tempo della missione OTV-4, il cui record di permanenza è stato appena battuto (credit: NASA; USAF) |
La OTV-5 non si è ancora conclusa sebbene abbia raggiunto l'obbiettivo di superare i precedenti 718 giorni di volo. Non si hanno notizie ma è ragionevole ipotizzare che sia questione di giorni, dato che il lancio di OTV-6 è previsto per dicembre 2019.
Credit: VideoFromSpace
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