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Il lato "tossico" della Luna

Al ritorno dai vari allunaggi tutti gli astronauti delle missioni Apollo soffrirono per qualche tempo di irritazioni alla gola e agli occhi.
Non si trattava ovviamente di una reazione psicosomatica all'emozione della passeggiata sul suolo lunare ma molto più prosaicamente alla polvere che si era depositata sulle loro tute. Polvere che una volta rientrati a bordo della Apollo si era poi sparsa nell'aria dell'abitacolo a gravità zero, "irritando" anche coloro che non avevano messo piede sulla Luna.
La polvere presente sulla tuta di Eugene Cernan (Apollo 17) al rientro dalla "passeggiata" lunare.
(Image from ESA)
Cosa sarà mai un poco di polvere, per giunta sicuramente sterile, si potrebbe obbiettare. Il punto è che la polvere lunare non è proprio uguale a quella terrestre in quanto molto più abrasiva e quindi irritante.

Il fenomeno, a me sconosciuto fintanto che non ne ho letto in un'intervista ad Harrison Schmitt (Apollo 17) fu scherzosamente battezzato dagli astronauti come "la febbre da fieno lunare"
Immagine dalla missione Apollo 17. Harrison Schmitt mentre raccoglie campioni di rocce lunari
(credit: NASA via ESA)

I sintomi andavano dallo starnuto alla congestione nasale e in alcuni casi ci vollero giorni perché il fastidio svanisse. Curiosa poi la descrizione olfattiva della polvere lunare che gli astronauti definirono simile a quello della polvere da sparo bruciata.

La domanda che sorge (e sorse) spontanea riguarda l'eventuale tossicità post-inalazione. Una preoccupazione non peregrina dato che conosciamo fin troppo bene gli effetti negativi nel lungo periodo sulla salute dell'essere stati esposti lavorativamente a polveri o particelle equipollenti: le malattie polmonari dei minatori, di chi lavora il vetro o marmi e particelle come l'amianto sono un tragico memento della concretezza del rischio.
Sebbene a distanza di più di 40 anni dalle missioni, gli astronauti non abbiamo mostrato problematiche polmonari è anche vero che il tempo di esposizione fu limitato ai giorni della missione, ben inferiore agli anni di esposizione quasi continua di un minatore.

Per fugare ogni dubbio l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha attivato un programma di studi specifico; un modo per pianificare in sicurezza le future missioni di soggiorno a lungo termine sulla Luna o su altri "avamposti" rocciosi del sistema solare.

Cosa ha di particolare la polvere lunare?
Niente di speciale o di incredibilmente esotico, principalmente silicati, un materiale che si trova comunemente sui corpi planetari in cui in passato si sia avuta attività vulcanica. Sebbene non "esotici" i silicati sono la principale causa di infiammazione ai polmoni dei minatori, a causa della costante attività abrasiva delle particelle inalate a contatto con l'epitelio polmonare. I silicati lunari sono "peggiori" però in quanto molto più abrasivi; belli da vedere al microscopio ma taglienti come il vetro.
I silicati lunari (credit: NASA)
La maggiore abrasività è legata all'assenza sulla Luna dei fenomeni erosivi (acqua e vento) che sulla Terra rimodellano in continuo, da centinaia di milioni di anni, rocce e polveri (da esse derivate). Mentre i silicati presenti nella polvere terrestre hanno una forma tondeggiante, quelli lunari sono allungati e affilati. Inoltre l'assenza di atmosfera sulla Luna la espone di continuo alle radiazioni solari il che carica elettrostaticamente le polveri sul suolo. La carica può essere così forte che la polvere si solleva aleggiando invisibile sopra la superficie lunare, e li permane anche grazie alla ridotta gravità (1/6 di quella terrestre). Ne risulta che è molto più facile "impolverarsi" camminando sulla Luna che in una nostra spiaggia. Quando poi l'astronauta rientra nel modulo di allunaggio la polvere non precipiterà al suolo come sulla Terra ma rimarrà nell'aria aumentano il rischio di inalazione.
Le particelle, 50 volte più piccole di un capello umano, possono restare per mesi nei polmoni; più a lungo rimane maggiore è l'azione abrasiva e a cascata l'infiammazione indotta.

Alcuni esperimenti preliminari fatti esponendo colture di cellule polmonari e cerebrali alle polveri simil-lunari, hanno dimostrato la capacità di queste di uccidere le cellule se lasciate per un periodo sufficiente.

I progettisti dei moduli abitativi lunari sono avvisati; serviranno impianti di filtraggio delle polveri capaci di resistere all'azione abrasiva dei silicati, oltre a sistemi di "lavaggio" preventivo delle tute prima del rientro alla base.
Un problema sicuramente "affrontato" sia dai residenti di base Alpha (serie tv "Spazio 1999") che di base Luna (serie tv "UFO")
Immagine dalla serie tv "Spazio 1999"



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Rachel Caston et al, (2018) GeoHealth, 2(4) 139-148




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