Se il messaggio contenuto nel precedente articolo circa la genotossicità intrinseca del fumo non è bastato a distogliervi da malsane tentazioni, l'articolo che segue dovrebbe, soprattutto se siete maschi, essere risolutivo.
A parte gli scherzi, rimango sul tema del fumo per completare il discorso genotossicità citando i dati di un articolo (anche questo pubblicato sulla rivista Science) di qualche tempo fa sull'effetto del fumo, o meglio dei prodotti contenuti nel fumo della sigaretta, sulla stabilità del cromosoma Y.
Lo studio, condotto su oltre 6000 uomini, mostra che chi fuma ha una frequenza di cellule ematiche geneticamente alterate (delezioni nello specifico) nel cromosoma Y, tre volte superiore a quella riscontrabile nei non fumatori.
A parte gli scherzi, rimango sul tema del fumo per completare il discorso genotossicità citando i dati di un articolo (anche questo pubblicato sulla rivista Science) di qualche tempo fa sull'effetto del fumo, o meglio dei prodotti contenuti nel fumo della sigaretta, sulla stabilità del cromosoma Y.
Lo studio, condotto su oltre 6000 uomini, mostra che chi fuma ha una frequenza di cellule ematiche geneticamente alterate (delezioni nello specifico) nel cromosoma Y, tre volte superiore a quella riscontrabile nei non fumatori.
Al momento non è dato sapere se tali alterazioni siano causalmente correlate al rischio cancro o siano un epifenomeno. Se nel precedente articolo le cellule coinvolte erano in gran parte (ma non solo, vedi le cellule epatiche) direttamente esposte al fumo, la presenza di alterazioni nei globuli bianchi è un ulteriore indizio del fatto che i "mutageni" sono assorbiti, trasportati dal sangue e quindi metabolizzati (alias trasformati in altro dal fegato e/o reni) ma non necessariamente detossificati.
Per quale motivo la genotossicità abbia una qualche preferenza per il cromosoma Y non è chiaro. L'ipotesi più probabile che mi viene in mente è ... duplice:
Ecco perché l'analisi è stata effettuata solo sui maschi.
- il cromosoma Y è in singola copia nella cellula (tranne per la regione terminale chiamata pseudoautosomica presente anche sul cromosoma X) e questo rende non utilizzabile uno dei metodi di riparazione del DNA più affidabili, quello che usa come "copia carbone" il cromosoma omologo (➔Homology directed repair); il risultato netto è la "sedimentazione" di gran parte degli errori in quanto non riparabili;
- il cromosoma Y è tra i cromosomi quello "informativamente" meno rilevante, proprio perché a causa dell'alto rischio di mutazioni, si sono accumulati pseudogeni e i geni funzionali si sono concentrati nella zona pseudoautosomica (SAR) oppure sono finiti su altri cromosomi. Secondo stime recenti solo il 3% dei geni originariamente presenti nel cromosoma Y di un proto-mammifero ha mantenuto la sua funzionalità nel cromosoma Y "moderno" (➔ Daniel W. Bellott et al, Nature 2014). Di conseguenza la gran parte delle mutazioni che "cascano" in queste regioni è sostanzialmente "indolore" in quanto a carico di aree non funzionali. Il gene chiave per la determinazione del sesso maschile (SRY) si trova nella SAR mentre tutti i geni che sono attivati a cascata sono autosomali. Il cromosoma Y è quindi una cartina di tornasole perfetta per monitorare l'esposizione a mutageni in quanto sottoposta strutturalmente meno sottoposta ai sistemi di "rilevazione dell'errore" da parte dei sistemi cellulari.
Cariogramma di un maschio umano (credit: NHGRI)
Ecco perché l'analisi è stata effettuata solo sui maschi.
Fonte
- Smoking is associated with mosaic loss of chromosome Y
Jan P. Dumanski et al, Science (2015): Vol. 347 no. 6217 pp. 81-83
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