L'iconico pappagallo della Tasmania (uno degli unici tre pappagalli migratori) è entrato ufficialmente nel poco invidiabile albo delle specie ad imminente rischio di estinzione.
Credit: Gunjan Pandey |
Le previsioni sono chiare: se dovesse continuare il calo attuale entro i prossimi 16 anni non rimarrebbe alcun esemplare (o troppo pochi per rendere la specie geneticamente vitale).
I dati sono stati forniti dalla Australian National University.
I dati sono stati forniti dalla Australian National University.
Come spesso avviene quando si parla di ecosistema, la scomparsa di una specie può avere conseguenze sull'intero ecosistema. Nel caso specifico questo animale ricopre un ruolo chiave come impollinatore degli alberi della gomma, a loro volta elemento centrale per le industrie locali il che ingenera un circolo vizioso in cui ecosistema e industria risultano entrambi perdenti dal pericolo che incombe su un attore trattato più come una comparsa che come una star.
Tra le cause della riduzione del numero di questi volatili non appare in questo caso caccia o cattura a scopo di vendita. E' il naturale comportamento migratorio del pappagallo che lo spinge ogni anno a spostarsi in ristrette e specifiche aree della Tasmania ad averlo esposto al mutamento di tali territori. La deforestazione a scopi agricoli ha depauperato il territorio, spingendo i pappagalli a concentrarsi in aree più ristrette, divenendo così facili bersagli di predatori come i petauri (una specie tra l'altro non nativa della Tasmania) con un effetto dirompente di un dimezzamento della popolazione ogni 4 anni.
Il petauro (credit:ilmondodeglianimali) |
Fonte
- Tasmania's swift parrot set to follow the dodo
Australian's National University, news
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