Un gene batterico isolato da un infestante della pianta del caffè è divenuto parte integrante del genoma dell'insetto. Questo è quanto riportato dal team di J. Rose della Cornell University e pubblicato sulla rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences).
Un dato di particolare interesse in quanto esempio estremamente raro negli eucarioti superiori di trasmissione orizzontale, fenomeno invece molto comune nei batteri.
Il gene trasferito origina da un batterio che vive nell'apparato digerente del coleottero Hypothenemus hampei. Il gene codifica per la mannanasi, l'enzima necessario all'insetto per digerire gli zuccheri complessi (galactomannans) presenti nel seme del caffè.
(wikipedia) |
A parte l'interesse scientifico in se tale scoperta ha immediate ripercussioni pratiche in quanto mette a disposizione dei ricercatori un bersaglio ideale per futuri insetticidi. Una sostanza specificamente disegnata per colpire questa proteina colpirebbe in modo assolutamente specifico solo quel particolare tipo di insetti infestanti, evitando i ben noti problemi sull'ecosistema dei trattamenti ad ampio raggio.
Una proteina bersaglio ideale perchè siano
, ed un bersaglio ideale per una disinfestazione specifica. O almeno questo si pensava fino alla scoperta della presenza di questo gene nel DNA della pianta del caffè.
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