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La sonda Osiris Rex è pronta ad attraccare (e campionare) l'asteroide Bennu

La navicella Osiris Rex è sulla dirittura d'arrivo del viaggio che dalla Terra l'ha portata sull'asteroide Bennu, dove preleverà campioni che riporterà "a casa" nel 2023.
Credit: NASA/Goddard/University of Arizona
Nel momento in cui scrivo, la sonda si trova a 40 metri dall'asteroide, in prossimità di un cratere.
Lo stato della missione è disponibile sul sito della NASA -->QUI
Credit: NASA  (--> original video)

In breve 4 ore dopo aver lasciato la sua orbita a un chilometro di altezza, Osiris Rex ha acceso il motore (manovra detta di Checkpoint) quando si trovava a 125 metri dall'asteroide, dopo di che è scesa per altri 8 minuti prima di attivare la seconda manovra che l'ha portata a 40 m dal suolo di un corpo celeste che si trova a circa 300 milioni di chilometri dalla Terra.
Gran parte delle attuali e future manovre di raccolta campioni sono pre-programmate nei software della missione. Condizione questa necessaria per evitare il lag di 16' tra l'invio del comando e la ricezione dalla sonda.
La grande distanza da noi non la rende immune ai problemi legati al Covid19 sulla Terra. La fase finale della missione avrebbe potuto essere attivata già mesi fa quando la sonda aveva raggiunto l'asteroide; la fase operativa era stata congelata (lasciando la navetta "agganciata" all'orbita dell'asteroide) essendo operativamente bloccati i controllori terrestri.

Bennu è stato selezionato tra oltre 500 mila asteroidi conosciuti in base ad alcuni criteri tra cui la prossimità alla Terra, orbita con bassa eccentricità ed inclinazione e un raggio orbitale di 0,8-1,6 UA. Il candidato ideale doveva inoltre avere (per ragioni legate al ritorno a casa) regolite polverizzata sulla sua superficie, il che a sua volta determina un diametro del corpo asteroidale superiore ai 200 metri; asteroidi più piccoli ruotano infatti troppo velocemente per potere trattenere il particolato. Ultima condizione, quella della presenza di carbonio, che potrebbe includere molecole volatili e composti organici vari, verosimilmente incontaminato dall'epoca della formazione del Sistema Solare.
Alla fine erano 5 i candidati idonei. La scelta di Bennu (avente diametro di 500 m) è legata alla sua orbita potenzialmente pericolosa visto che incrocerà la Terra da vicino (ad una distanza quasi doppia rispetto la Luna) nel 2060 e che alcuni modelli ipotizzano un impatto tra il 2169 e 2199 (0.071% probabilità). Comprenderne la composizione è quindi critico per predire l'effetto potenziale dell'impatto (l'asteroide che colpì la Siberia nel 1908 era roccioso ed aveva un diametro stimato di 100 m (vedi --> Tunguska_event). 

 Non si tratta della prima missione del genere (invio di una sonda su un asteroide) ma della prima in cui è prevista la raccolta di campioni da riportare sulla Terra. Per missioni similari vi rimando all'articolo scritto sulla missione Rosetta, finalizzata all'attracco della sonda Philae sulla cometa 67P/Churyumov- Gerasimenko. Missione conclusasi ufficialmente nel 2016 ("La fine della Missione Rosetta").
 Se volete sapere dove si trova la Osiris Rex in questo momento, vi rimando al sito -->Where is the spacecraft?


Aggiornamento ottobre 2020
Il video della toccata, raccolta campioni e fuga della sonda sull'asteroide
Credit: NASA





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