Uno tra gli articoli più letti su questo blog è quello della cattiva nomea, in termine di odorato, che gli asiatici hanno dei gaijin, nel senso generale del termine (bianco, nero o ogni altra variante non dell'estremo oriente).
(Vedi --> Perchè i giapponesi pensano che ...)
Una stigmatizzazione che abbiamo visto avere fondamenti reali di tipo fisiologico (quindi ineludibili) e non comportamentali (igiene personale), con buona pace di chi sui media si adopera per negare scandalizzato il concetto di diversità all'interno della nostra specie.
E' di poche settimane fa uno studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, che aggiunge alcuni dettagli sul tema, nello specifico sul cattivo odore del sudore.
Image credit: Rudden et al, |
Nota. Non è un caso che un bambino (pre-pubere) che abbia passato il pomeriggio estivo a giocare a pallone nel parco difficilmente avrà altro odore che quello del sudore "base" mentre abbiamo tutti l'esperienza di adulti che emanano "aromi" in palestra, dopo un meeting di lavoro ansiogeno, anche solo di pochi minuti, o di primissimo mattino sui mezzi pubblici (pur appena docciati).
Le variabili interindividuali risiedono quindi nelle molecole rese disponibili alla flora (presenti anche in chi si fa una doccia ogni 12 ore) e per presenza nella comunità microbica che ospitiamo di batteri più o meno predisposti a produrre metaboliti di scarto odoriferi.
Ed eccoci arrivare allo studio pubblicato dai ricercatori dell‘Università di York che hanno identificano uno dei principali colpevoli in un enzima, dal nome funzionale Bo (nome derivato dall'acronimo di body odour), presente in un batterio che vive sotto le nostre ascelle.
Ovviamente lo studio prescinde dalle differenze etniche ed è indirizzato al microbioma ascellare, che è solo una delle zone odorifere. Lo stesso batterio non ha problemi a vivere sotto le ascelle asiatiche piuttosto che quelle gajin, la differenza è semmai nel "cibo" (molecole) che ha a disposizione. Precisazione doverosa è che la flora batterica e la composizione dell'essudato in varie aree a rischio odore (ascelle, piedi, genitali, etc) è diversa per cui lo studio va preso come esemplificativo ma non generale.
Credit: Rudden et al, Per l'immagine in HQ vi rimando all'articolo originale in PDF,
Già in studi precedenti gli stessi ricercatori avevano rilevato l'origine del cattivo odore del sudore nella presenza di batteri del genere Staphylococcus presenti sotto le ascelle e responsabili della produzione di tioalcoli, da cui l'odore pungente. Tra questi lo Staphylococcus hominis spiccava come uno dei principali responsabili dell’odore, conseguente al processamento della molecola Cys-Gly-3M3SH da parte di una C-S liasi (l'enzima "Bo" ora caratterizzato).
Credit: D. Bawdon et al |
Dalla digestione della molecola il batterio ricava i fondamentali carbonio e azoto sotto forma di glicina, ammonio e piruvato con la liberazione del volatile 3-methyl-3-sulfanylhexan-1-ol (alias 3M3SH) che diffonde dalla cellula batterica ed è il responsabile dell'odore percepito.
L'odore è il sottoprodotto del processamento enzimatico di una molecola di per sé inodore.
Dall'analisi filogenetica è stato infine possibile datare la comparsa di questo gene a circa 60 milioni di anni fa, ben prima che comparissero i primati. L'odore è chiaramente un "effetto collaterale" irrilevante nella selezione (fatto salvo il messaggio feromonale). a cui tra l'altro a cui i nostri antenati, anche solo pochi decenni facevano molto poco caso prima che si entrasse nell'era dei deodoranti come "obbligo" sociale.
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Fonti
- The molecular basis of thioalcohol production in human body odour
Michelle Rudden et al, Scientific Reports,(2020) v.10, Article number: 12500
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