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Detriti orbitali, test missilistici indiani e rischi per la stazione spaziale

Film visivamente molto ben fatto, nonostante evidenti cortocircuiti di sensatezza scientifica, la cui trama verte sulle vicissitudini di due astronauti la cui navetta viene investita in pieno dai detriti provocati da una improvvida azione russa volta a rimuovere un satellite in disuso.
A distanza di quasi 6 anni (il film è del 2013) l'India ha deciso che poteva fare, nella realtà, meglio dei maldestri russi ... in quanto a capacità di creare detriti.

Nei primi giorni di aprile arriva il comunicato della NASA che stigmatizza il comportamento indiano per una azione che avrebbe potuto mettere a rischio l'integrità della ISS (Stazione Spaziale Internazionale), e la sicurezza di coloro che lì risiedono.
Riassumiamo gli eventi.
Credit: EPA via BBC
Il 27 marzo il primo ministro indiano Narendra Modi (che abbiamo già incontrato in passato su temi para-scientifici --> QUI) ha annunciato il raggiungimento di un traguardo storico grazie all'abbattimento mediante missile di un proprio satellite a bassa orbita. Un discorso pieno di intenzioni lodevoli "il test è stato condotto nella bassa atmosfera per minimizzare il rischio di detriti spaziali e favorire la ricaduta sulla Terra entro poche settimane di quelli eventualmente generati" ma sui cui auspici la NASA non sembra particolarmente d'accordo, affermando che il test indiano ha aumentato del 44% il rischio, nei 10 giorni successivi,  che piccoli detriti impattino la ISS.
Dei 400 detriti risultanti dall'esplosione, 60 erano sufficientemente grandi da essere seguiti dagli strumenti a terra e 24 sono "volati" sopra l'apogeo dell'ISS, il punto più lontano dalla Terra a cui orbita la stazione orbitale.

Ad oggi solo tre paesi (USA, Russia e Cina) sono dotati di tecnologia anti-satellite.

I detriti orbitali sono un problema destinato ad aumentare con l'aumento dei satelliti in orbita. Solo nel 2018 sono avvenuti 382 lanci (in calo rispetto al 2017) per un totale stimato in poco meno di 9 mila satelliti. Di questi circa 5 mila sono ancora in orbita.
La maggior parte dei detriti orbitali si trova nella fascia orbitale prossimale, dove transita la ISS
(credit: NASA)
Ma i detriti sono molti di più. La NASA tiene sotto osservazione 23 mila detriti le cui dimensioni superano i 10 centimetri. Di questi un terzo sono stati creati nel 2007 in seguito ad un test anti-satellite condotto dalla Cina, e nel 2009 dopo una collisione tra un satellite di comunicazione russo e uno americano.

In un momento in cui si assiste ad un rinnovato interesse per la corsa allo spazio con equipaggio umano (grazie soprattutto a quel geniaccio di Elon Musk) la presenza di nuovi detriti non può che preoccupare.

Per vedere la mappa in tempo reale di satelliti e detriti

Video dell'ESA (Ente Spaziale Europeo) sui rischi connessi all'abbondanza di detriti orbitali

Se non vedi il video clicca QUI (all credit to: ESA)

Il problema ha stimolato la creazione di progetti su come "fare pulizia" nel cortile di casa nostra. Un consorzio europeo ha dato vita a RemoveDEBRIS, finalizzato alla creazione di un satellite capace di intrappolare i detriti più grossi, grazie ad una rete retraibile
Di seguito un video dimostrativo delle finalità del progetto


Video edito dalla rivista per geeks "The Verge" sul tema (se non vedi il video --> QUI)

Fonte
- Nasa: India's satellite destruction could endanger ISS
BBC / news




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