Sono passati già 3 mesi dal lancio della sonda Parker il cui scopo è quello di studiare il Sole da distanza ravvicinata per alcuni anni.
Articolo precedente --> "Icaro, fatti in là che arriva la sonda Parker"
Come un novello Icaro (ma molto più attento alla sicurezza) la sonda Parker effettuerà molteplici orbite che lo porterà sempre più prossimo al Sole senza tuttavia correre il rischio di venire abbrustolito come un marshmallow (o almeno questa è la speranza dei progettisti).
Il primo incontro ravvicinato è avvenuto nella prima decade di novembre, fase durante la quale la sonda ha raccolto dati poi inviati sulla Terra e che sono ora analizzati. La missione sarà un susseguirsi di fasi operative della durata di 10 giorni (coincidenti con l'orbita in perielio) con quelle "relax" di crociera nei restanti 80-160 giorni dell'orbita.
0,25 UA = 37,4 milioni di km (Credit: NASA via physics.stackexchange) |
Nel primo passaggio si è già raggiunta la distanza minima record di 24 milioni di km, la metà del precedente, risalente agli anni '70 con la sonda Helios
La posizione della sonda nel momento in cui scrivo. Per lo stato aggiornato -->parkersolarprobe.jhuapl.edu/The-Mission/ |
Un passaggio prossimale che la sonda ha superato alla perfezione e in perfetta autonomia. A causa delle intereferenza magnetiche Parker è progettata per modificare autonomamente l'assetto e posizionarsi con gli scudi protettivi per ripararsi dal Sole. Lo scudo in queste condizioni può raggiungere temperature superiori a 450 gradi, tanti ma nulla in confronto alle temperature delle parti più esterne del Sole che possono arrivare a 2 milioni di gradi (molto più che l'interno o la "superficie").
Aspettiamo ora con maggiore tranquillità, avendo superato la prova cardine di sostenibilità, i prossimi passaggi e l'analisi dei dati che via via invierà
Articolo successivo sul tema --> il suono del vento solare.
Nessun commento:
Posta un commento