Immagine artistica della sonda Parker (NASA/Johns Hopkins APL/Steve Gribben) |
Nel mese per noi nefasto di agosto dove abbiamo assistito a tragedie su strada (lo scontro tra tir a Bologna e il crollo del ponte Morandi a Genova) segno di una incuria logistica e progettuale, la NASA ha iniziato la missione della sonda Parker il cui obbiettivo sarà lo studio della parte più esterna del Sole. Per eseguire le misurazioni la sonda seguirà orbite sempre più ravvicinate alla nostra stella come mai osato prima ... e senza fondersi come "avvenuto" alle ali di Icaro.
Il nome della sonda è in onore di Eugene Parker a cui si deve il concetto di vento solare; la decisione della NASA di battezzare la sonda con il nome di uno scienziato ancora in vita (cosa anomala) è il segno del profondo rispetto per il lavoro da lui svolto nel campo.
La sonda Parker Solar da 1,5 miliardi di dollari, stata lanciata dalla base di Cape Canaveral il 12 agosto, impiegherà circa tre mesi per raggiungere il punto più vicino al Sole e iniziare le misurazioni dirette dei "vortici" di energia emessi dalla stella. Ma questo sarà solo l'inizio di una missione pensata per durare almeno 7 anni. In questo periodo la sonda percorrerà circa 23 orbite passando sempre più vicino alla stella fino a circa 6,2 milioni di chilometri sopra la "superficie" in un'area nettamente all'interno della corona solare. Il precedente record di avvicinamento risale al 1976 con la sonda tedesca Helios B.
Il piano di volo prevede 8 settimane per il raggiungimento di Venere, la cui gravità verrà usata per rallentare la sonda e modificarne la traiettoria in senso tangenziale rispetto al Sole. Dopo altre 5 settimane (il 3 novembre) la sonda avrà il suo primo contatto ravvicinato con il Sole a poco più di 24 milioni di km (distanza pari a circa 35 volte il raggio solare). Da quel momento inizierà una serie di orbite passando per altre 6 volte vicino a Venere, avvicinandosi sempre più alla stella.
Il piano di volo prevede 8 settimane per il raggiungimento di Venere, la cui gravità verrà usata per rallentare la sonda e modificarne la traiettoria in senso tangenziale rispetto al Sole. Dopo altre 5 settimane (il 3 novembre) la sonda avrà il suo primo contatto ravvicinato con il Sole a poco più di 24 milioni di km (distanza pari a circa 35 volte il raggio solare). Da quel momento inizierà una serie di orbite passando per altre 6 volte vicino a Venere, avvicinandosi sempre più alla stella.
Vari sono i quesiti a cui la missione cercherà di rispondere:
- in che modo avvenga il riscaldamento della corona del Sole, capace di raggiungere milioni di gradi, quando la superficie della stella è nell'ordine delle migliaia di gradi (in media la corona è più calda della fotosfera di circa 200 volte).
- La sonda "visiterà" anche il punto di origine del vento solare, cioè delle "ondate" di particelle energetiche emanata dalla stella la cui velocità arriva fino a 800 chilometri al secondo e che sono causa da noi delle aurore boreali (nel migliore dei casi) o di malfunzionamenti dei satelliti e di interruzioni delle comunicazioni satellitari e dei sistemi di navigazione (durante i picchi di attività solare)
Uno dei momenti più critici sarà verosimilmente quando si avvicinerà ad una distanza inferiore ai 10 raggi solari, incontrando quella che viene definita l'area di Alfvén, una zona in cui il vento solare ha velocità supersoniche. L'area segna una specie di confine tra la zona in cui domina il campo magnetico solare e l'esterno in cui il vento solare defluisce "indisturbato". Il passaggio di questa zona è forse paragonabile a quella che hanno sperimentato le sonde Voyager 1 e 2 quando sono transitate attraverso i confini del sistema solare (eliosfera e eliopausa), oltre il quale si aprono gli spazi interstellari.
La traiettoria della sonda Parker. Per vedere la sua posizione attuale clicca sul sito dedicato http://parkersolarprobe.jhuapl.edu/The-Mission/index.php#Where-Is-PSP |
La sonda Parker è carica di strumenti di rilevazione pensati appositamente per campionare la corona e di uno scudo termico per evitare alla sonda di fondersi. Lo scudo di 2,4 metri di larghezza, fatto di schiuma di carbonio spessa 11 centimetri e racchiuso tra strati di carbonio composito, è pensato per sopportare temperature fino a 1.400 °C.
I pannelli solari, la fonte energetica della sonda, sono mantenuti "freschi" mediante un sistema a tubi d'acqua simile a quello del radiatore di un'automobile. Durante le fasi più critiche dell'avvicinamento, la maggior parte dei pannelli solari si ripiegherà riparandosi sotto lo scudo termico.
Nel frattempo si stanno ultimando i preparativi per una nuova sonda, la Solar Orbiter, il cui lancio è previsto nel 2020, che studierà il Sole a latitudini più elevate e da un punto più lontano nello spazio rispetto alla sonda Parker.
La speranza è che la sonda Parker dopo avere scalzato Icaro nella sua corsa assetata di conoscenze verso il Sole, non faccia la sua fine.
La speranza è che la sonda Parker dopo avere scalzato Icaro nella sua corsa assetata di conoscenze verso il Sole, non faccia la sua fine.
Fonti
NASA
- Death-defying NASA mission will make humanity’s closest approach to the Sun
Nature / news (08/2018)
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