Torniamo sulla missione Parker a distanza di qualche mese dal suo primo passaggio vicino al Sole, nella serie di orbite concentriche che lo porteranno ad arrivare al limitare della corona solare.
L'occasione è la diffusione dei primi dati analizzati.
Lanciata nell’agosto 2018 la missione ha come scopo primario individuare il modo in cui l’energia (quindi anche il calore) si muove attraverso la corona solare e capire cosa accelera il vento solare e con esso le particelle energetiche "sparate" verso lo spazio.
Il percorso di avvicinamento della sonda Parker al Sole (credit: Phoenix7777) |
In questi mesi la sonda Solar Parker ha registrato il suono del vento solare convertendo le fluttuazioni energetiche in suoni artificiali, più facili da comprendere per i non addetti ai lavori ,con un effetto degno dei migliori film di fantascienza .
Una precisazione quest'ultima non secondaria visto che sui giornali si parla del "suono caratteristico del vento solare" quando è altresì ovvio che nella spazio vuoto il suono NON esiste essendo una percezione del nostro orecchio a variazioni di pressione dell'aria (e nello spazio vuoto, non c'è aria che possa giustificare una variazione pressoria). Citando una celebre frase del film Alien "Nello spazio nessuno può sentirti urlare " proprio perché il suono non può essere trasmesso.
Il vento solare non è quindi una variazione di pressione dell'aria indotta ma è un flusso composto da elettroni, protoni e ioni più pesanti che viene proiettato verso l'estero alla velocità di 470 km/sec (=1,7 milioni di kmh o usando termini più sensati in astrofisica 0,0015 volte la velocità della luce)
Come fa la sonda Parker a catturare il "suono" del Sole? Grazie al FIELDS, uno strumento che intercetta le fluttuazioni elettriche e magnetiche prodotte dalle onde nel plasma solare.
Grazie a questa sonda sarà possibile conoscere da vicino la nostra stella, un dato che ci fornirà informazioni sul campo magnetico, plasma e particelle energetiche, oltre a registrare immagini del vento solare.
Alcuni dettagli sulla missione
La Parker Solar Probe viaggerà attraverso l'atmosfera del Sole, più vicino alla "superficie" di qualsiasi sonda del passato, affrontando brutali condizioni di calore e radiazione.
La fase di avvicinamento al Sole sfrutterà l'effetto fionda gravitazionale di Venere durante sette passaggi in sette anni. La navicella volerà attraverso l'atmosfera del Sole fino a 4,8 milioni di km dalla sua "superficie", ben all'interno dell'orbita di Mercurio e più di sette volte più vicina di qualsiasi altra sonda del passato.
La navetta volerà abbastanza vicino al Sole da "vedere" il vento solare accelerare da subsonico a supersonico, passando nella zona dove vengono "sparate" verso lo spazio le particelle solari ad alta energia. Per sopportare queste condizioni (temperature al di fuori del veicolo spaziale che raggiungono poco meno di 1400 °C), la sonda si avvarrà di uno scudo composito di carbonio spesso circa 12 cm.
Durante il passaggio attraverso la parte più esterna dell'atmosfera solare, nota come corona, la sonda effettuerà una serie di misurazioni e di foto, molto attese dalla comunità scientifica per aiutare a comprendere l'origine e l'evoluzione del vento solare. Non semplici curiosità scientifiche ma informazioni decisive per la nostra capacità di prevedere i cambiamenti che le fluttuazioni energetiche solari hanno sulla vita e sulla tecnologia terrestre.
La fase di avvicinamento al Sole sfrutterà l'effetto fionda gravitazionale di Venere durante sette passaggi in sette anni. La navicella volerà attraverso l'atmosfera del Sole fino a 4,8 milioni di km dalla sua "superficie", ben all'interno dell'orbita di Mercurio e più di sette volte più vicina di qualsiasi altra sonda del passato.
La traiettoria di avvicinamento al Sole (credit: Phoenix7777)
La navetta volerà abbastanza vicino al Sole da "vedere" il vento solare accelerare da subsonico a supersonico, passando nella zona dove vengono "sparate" verso lo spazio le particelle solari ad alta energia. Per sopportare queste condizioni (temperature al di fuori del veicolo spaziale che raggiungono poco meno di 1400 °C), la sonda si avvarrà di uno scudo composito di carbonio spesso circa 12 cm.
Durante il passaggio attraverso la parte più esterna dell'atmosfera solare, nota come corona, la sonda effettuerà una serie di misurazioni e di foto, molto attese dalla comunità scientifica per aiutare a comprendere l'origine e l'evoluzione del vento solare. Non semplici curiosità scientifiche ma informazioni decisive per la nostra capacità di prevedere i cambiamenti che le fluttuazioni energetiche solari hanno sulla vita e sulla tecnologia terrestre.
Perché studiare il sole e il vento solare?
Innanzitutto perché il Sole è l'unica stella a portata di mano, e il suo "comportamento" influenza direttamente la nostra esistenza. Il vento solare, per inciso, colpisce la Terra con particelle ad alta energia a velocità superiori a 500 km al secondo; è solo grazie al campo magnetico terrestre che siamo protetti e la cui interazione possiamo ammirare con le aurore boreali. Il problema diventa ben più reale per i satelliti nelle orbite esterne e, nel caso di picchi di attività solari, per gli astronauti sulla stazione orbitale.
Le variazioni del vento solare impattano il campo magnetico terrestre pompando energia nelle fasce di radiazione, che si ripercuotono poi nell'atmosfera terrestre con un effetto noto come tempo meteorologico spaziale.
Le variazioni del vento solare impattano il campo magnetico terrestre pompando energia nelle fasce di radiazione, che si ripercuotono poi nell'atmosfera terrestre con un effetto noto come tempo meteorologico spaziale.
Lo spazio meteorologico può impattare sui satelliti alterandone l'orbita, accorciandone la vita o interferendo con l'elettronica di bordo. In una epoca in cui il viaggio spaziale (anche turistico) diventerà sempre più frequente, diventa imperativo comprendere questo ambiente proprio come i primi navigatori oceanici dovettero capire gli alisei e le corrente marine.
La missione è gestita dal Goddard Space Flight Center della NASA e dal Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory (JHUAPL).
Fonto
- Parker Solar Probe
- Parker Solar Probe Team Hears First Whispers of the Solar Wind's birth
JHUAPL
JHUAPL
Nessun commento:
Posta un commento