Il mantello dell'invisibilità di Harry Potter, gli aerei o i sommergibili dotati di tecnologia Stealth o il mimetismo di alcuni animali fanno un baffo alla soluzione adottata in un alcune specie di falene per sfuggire alla ecolocalizzazione di predatori temibili come i pipistrelli.
Le falene sono la principale fonte di cibo per i pipistrelli, che usano l'ecolocalizzazione (sonar biologico) per cacciare le loro prede. Scienziati dell'Università di Bristol hanno cercato di capire nel dettaglio tale meccanismo di difesa passivo evolutosi nel corso di milioni di anni. Alcune falene in realtà hanno evoluto "orecchie" capaci di rilevare le onde ultrasoniche emesse dei pipistrelli e quindi di mettersi al riparo (un sistema non così diverso da quello degli aerei da combattimento quando rilevano di essere entrati nel sistema di puntamento del nemico). Rimaneva allora da capire come facessero le altre "sorde" a sfuggire ai pipistrelli; i ricercatori hanno scoperto che queste specie di falene hanno sviluppavato una sorta di rivestimento fono-isolante in grado da fungere da "mantello dell'invisibilità" contro il sonar dei pipistrelli.
Nello specifico è la pelliccia su torace e articolazioni delle ali ad essere schermate riducendo gli echi di queste parti alla ecoscansione. La migliore in tal senso è il leggero rivestimento toracico poroso invisibile a tutte le frequenze ultrasoniche e capace di assorbire fino al 85 % dell'energia sonora (ricordo che la ecolocalizzazione si basa sul rimbalzo delle onde, questo spiega la "invisibilità" delle falene). I test di assorbimento sono stati condotti mediante tomografia acustica comparando tra loro specie "sorde" di falene e di farfalle.
A riprova di tale affermazione, la rimozione del pelo toracico ha portato un aumento del rischio di rilevazione di circa il 38%.
Il sistema di occultamento era nettamente più efficiente nelle falene rispetto alle farfalle che tuttavia non sono prede naturali dei pipistrelli, quindi non hanno avuto necessità di perfezionare il sistema.
Lo studio potrebbe contribuire allo sviluppo di materiali biomimetici per assorbitori di suoni ultrasottili e altri dispositivi di controllo del rumore.
Image credit: Thomas Neil |
credit: ecolocalizzazione in guides.library.harvard.edu |
Nello specifico è la pelliccia su torace e articolazioni delle ali ad essere schermate riducendo gli echi di queste parti alla ecoscansione. La migliore in tal senso è il leggero rivestimento toracico poroso invisibile a tutte le frequenze ultrasoniche e capace di assorbire fino al 85 % dell'energia sonora (ricordo che la ecolocalizzazione si basa sul rimbalzo delle onde, questo spiega la "invisibilità" delle falene). I test di assorbimento sono stati condotti mediante tomografia acustica comparando tra loro specie "sorde" di falene e di farfalle.
A riprova di tale affermazione, la rimozione del pelo toracico ha portato un aumento del rischio di rilevazione di circa il 38%.
Il sistema di occultamento era nettamente più efficiente nelle falene rispetto alle farfalle che tuttavia non sono prede naturali dei pipistrelli, quindi non hanno avuto necessità di perfezionare il sistema.
Lo studio potrebbe contribuire allo sviluppo di materiali biomimetici per assorbitori di suoni ultrasottili e altri dispositivi di controllo del rumore.
Fonte
- Stealthy moths avoid bats with acoustic camouflage
Thomas R. Neil - The Journal of the Acoustical Society of America (2018) 144, 1742
- Moths survive bat predation through acoustic camouflage fur
University of Bristol / news
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