Circa 13 anni fa venne identificata quella che si riteneva una nube di gas in transito in prossimità del centro della galassia, la regione nota come Sagittarius A* che si ritiene ospitare un buco nero supermassiccio.
In realtà il dibattito è rimasto aperto in tutti questi anni in quanto una parte non secondaria di astronomi non concordava con l'ipotesi di nube planetaria (nome fuorviante dato che nulla ha a che fare con un pianeta) proposta dagli scopritori.
L'interesse per questo oggetto deriva dalla speranza che il suo transito nei pressi del buco nero potesse "attivarlo" permettendo così una sua migliore caratterizzazione. Sappiamo bene infatti che i buchi sono regioni dello spazio sostanzialmente invisibili e inattive; almeno fino al momento in cui della materia non transita troppo in prossimità del suo enorme campo gravitazionale venendo da esso catturata. Solo in questa fase il buco nero emette energia e può quindi essere rilevato.
G1 (blu), G2 (rosso) e il buco nero (x) ©Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics |
Ora gli astronomi del Max Planck hanno individuato un nuovo "oggetto" (chiamato G2) molto simile al precedente, G1. In contrasto con l'idea da loro proposta che sia anch'essa una nube planetaria, gli astronomi della UCLA ipotizzano invece che G2 sia in realtà una stella circondata da uno strato di polvere e gas. A riprova di questo, il dato che durante l'estate, G2 è transitata "vicino" al buco nero e non è stata smembrata come sarebbe stato ovvio qualora una nebulosa fosse entrata in una zona sottoposta a massicce onde gravitazionali; un corpo "solido" come una stella è ben più resistente a queste forze e il fatto che sia passata "indenne" nella zona ne sarebbe una riprova.
A questa osservazione i ricercatori del Max Planck ribattono che G2 essendo una nube di gas potrebbe "apparire" integra ma essere in realtà una massa di nubi più piccole che continuano sulla precedente orbita come perle che scorrono sul filo di una collana. A supporto della loro idea il fatto che G1 e G2 seguono la stessa orbita e che potrebbero quindi essere il risultato di "smembramenti" causati da precedenti transiti.
A questa osservazione i ricercatori del Max Planck ribattono che G2 essendo una nube di gas potrebbe "apparire" integra ma essere in realtà una massa di nubi più piccole che continuano sulla precedente orbita come perle che scorrono sul filo di una collana. A supporto della loro idea il fatto che G1 e G2 seguono la stessa orbita e che potrebbero quindi essere il risultato di "smembramenti" causati da precedenti transiti.
Ma da dove arriva questo gas? L'idea è che vi sia una stella (che nella figura sopra è indicata come S2) che perde materia durante la sua orbita intorno a Sagittarius A*. Una ipotesi interessante in quanto permetterebbe di studiare il comportamento di una stella in orbita intorno ad un buco nero.
La simulazione al computer dell'orbita della nube G2 intorno a Sagittarius A*. Sono anche indicate le orbite di diversi altri oggetti orbitanti in zona. (Credit: SO/MPE/Marc Schartmann 3) |
Il lavoro è stato pubblicato su Astrophysical Journal.
Fonte
- Mystery Object Appears Near Milky Way's Monster Black Hole
(space.com)- Gas cloud in the galactic centre is part of a larger gas streamer
maxplanck/news
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